il germe di grano

campo di granoLa parte più nobile del grano, quella più ricca di minerali, di vitamine,  di olii viene tolta dalle farine perchè dopo pochi giorni fermenta e rende la farina acida. Ma così facendo ci priviamo del meglio.

Alcuni blog segnalano la necessità di macinarsi la farina in proprio: sono d’accordo!

Cominciamo dal seme: oggi i semi escono dalle grandi aziende agro alimentari e sono semi sterili, trattati e pure modificati geneticamente. Per farli crescere e prosperare vengono irrorati di ogni porcheria, la terra su cui germoglieranno è stata trattata con diserbanti selettivi, è stata abbondantemente  cosparsa di fertilizzanti, le piante vengono più volte irrorate con vari altri parassitari e pesticidi…

Poi quando il seme è maturo viene raccolto e mandato al mulino dove selezionano la farina togliendo ogni traccia di fibra riducendo la presenza di vitamine e di minerali. E’ il trionfo dell’amido! Bello bianco e vaporoso che ci darà un pane insipido ma pieno di mollica e tanto tanto gonfio. Fa male, ma è così che piace!

Dunque ho deciso che Donna Gnora comincerà a stringere già da ora rapporti stretti con contadini. Sarà necessario ricercare grani autoctoni e convincere gli agricoltori a seminarli impegnandoci ad acquistare il prodotto. Avremo così la possibilità di controllare la produzione, potremmo seguire passo a passo la storia del nostro grano.

Poi, quando sarà il raccolto dovremo immagazzinare i semi in modo oppurtuno. Faremo noi la farina sia per fare il pane che per venderla a chi vorrà comprarla…E sarà farina da grani autoctoni, non sterili, e la nostra farina conterrà tutta la ricchezza del seme compreso il germe. Certo, la macineremo di volta in volta. Secondo la quantità che serve al momento… vuoi un chilo di farina? aspetti due minuti che te la macino… e consumala entro 15 giorni … o altrimenti  la farina  inacidisce, ma soprattutto consumala presto per non perdere i benefici del germe e la freschezza  del prodotto. E fare il pane di Donna Gnora comporterà, prima di impastare acqua farina, un po’ di sale e lievito madre, macinare a pietra il grano che ci serve.

Tutto questo per il raccolto 2010. Ma intanto andremo in cerca di qualche produttore coscienzioso e responsabile (e ce ne sono) e cominceremo a fare le cose come vanno fatte… alla faccia della grande distribuzione e dell’industria agroalimentare!

Vi racconterò se funziona….