la programmazione dell’orto

Se qualcuno (.. molti) ha visto il film “terra madre” di Olmi, ricorderà la scena in cui il contadino (a me quel film non è piaciuto per nulla perchè rimanda ad una “visione” decisamente arcaica) programma l’attività di semina per il nuovo anno.

In qualche modo, anche noi  ora, stiamo facendo la stessa cosa. Lo facciamo in modo molti diverso… magari usando internet per cercare semi, per trovare e conoscere compatibilità ed incompatibilità tra le piante….

Programmare un orto, ai giorni nostri, può diventare una cosa molto interessante, complicata e con risvolti sociali inattese e insospettabili.

Il criterio base che si deve seguire, lo accennavo anche in un precedente post, è quello della rotazione delle colture: mai seminare la stessa pianta dove l’hai seminata l’anno precedete. Questo perchè ogni pianta ha una sua specificità… assorbe in modo differente le sostanze disciolte nel terreno e interagisce in modo particolare con l’ambiente. Se pianti la stessa cosa per più anni sullo stesso posto la pianta si indebolisce mentre i suoi nemici (sia vegetali che animali) si rafforzano…Ecco perchè, per esempio, seminare sempre mais sullo stesso terreno (come purtroppo succede molto spesso) costituisce una vera rapina ai danni della terra e dell’ acqua per la necessità di grandi quantità di concimi, diserbanti, antiparassitari che pretende il mais se si vuole che cresca a dispetto della natura…

dunque, la rotazione delle colture. Secondo alcuni, ovviamente, esistono le eccezioni, come quella costituita da pomodoro dove, pare, che la pianta riseminata sullo stesso posto e con il seme selezionato dall’anno precedente, diventi più vigorosa e reagisca meglio alle aggressioni esterne.

Sembra facile ricordare dove l’altr’anno ci stavano le zucchine, e dove i fagioli. Dove le cipolle e dove l’aglio.

Ma poi, una volta che hai pulito il terreno, tolto i precedenti riferimenti, cominciano i dubbi… Ecco il richiamo al contadino di Olmi, perchè ricordo la diligenza con la quale egli segnava sulla carta la distribuzione degli ortaggi…

Noi, che siamo moderni,  usiamo la memoria (e di sicuro combineremo qualche guaio) oppure il computer…per una ormai insana abitudine…

Ma il problema non è solo quello legato alla rotazione delle colture.

Bisogna anche tenere presente che, grosso modo,  in un orto tenuto con la dovuta perizia (e non è sempre il nostro caso) si avvicendano tre diversi cicli produttivi.. ora dobbiamo  seminare quello che sarà pronto più o meno verso maggio/giugno (ciclo primaverile), poi quello che verrà maturo verso luglio agosto settembre (ciclo estivo) e poi cosa ci darà l’orto per l’autunno/inverno.

E non è così semplice ricordare le cose. Uno volta la tradizione popolare era di valido aiuto. Ci si ricordava il periodo delle semine in base alle feste e ai santi… Per esempio (come mi ricorda Bepi) a Sant’Agata va seminata la lattuga. Cioè si può cominciare a seminare lattuga dal 5 febbraio… secondo un’altra tradizione il giorno di Sant’agata, qualora  le condizioni climatiche  fossero state negative è ancora possibile provare a seminare il grano invernale. Il giorno dopo sarebbe già troppo   tardi.. (verità? mezze verità? tradizioni? superstizioni? provare per credere…)

Programmare significa anche conoscere il ciclo di maturazione delle diverse qualità di ortaggi. Altra impresa. A me, per esempio, ha molto colpito la perentorietà con cui una contadina mi disse che era inutile che provassi a trapiantare il porro dopo il 15 di luglio… si ammala, mi disse.  chissà se è vero….

Però ho imparato a fidarmi di queste “tradizioni”. Perchè sicuramente sono frutto, se non della scienza, quantomeno dell’esperienza.

Entra in ballo la luna… La luna e la coltivazione. Se pianti l’insalata in luna crescente quasi sicuramente fa prima lei ad andare in semenza che tu a mangiarla… però la luna crescente è ottima per tutto quello di cui mangi il frutto, come i piselli, i fagioli, o le radici (come le carote o le rape)

insomma, per programmare devi sapere un mucchio di cose e tenere conti di molte varianti.

Forse con l’esperienza impari anche a “regolarti” con maggiore bravura..

però ci sono cose che restano assolutamente misteriose. Quando trent’anni fa venni a vivere a Noale avevo un vecchio vicino che mi prese in simpatia e che mi insegnò alcune cose di orticultura. Ma ad uno cosa non volli assolutamente credere perchè non aveva alcun senso… Mi disse il radicchio si semina in luna calante (e questo sia!) ma mai nei giorni con la erre perchè altrimenti diventa amaro….

Quella volta non accettai il suo consiglio, che mi pareva e mi pare ancor oggi del tutto assurdo. Però, tanto per non sbagliare, io il radicchio lo semino o di lunedì o di giovedì o di sabato… in luna calante!