agricoltura chimica

Rubo a Fabio Bertapelle autore di “ASCOLTA I CAMPI DI GRANO” edito da editrice missionaria italiana un brano sulle conseguenze della concimazione chimica. (Se vi interessa il libro e non lo trovate in libreria potete segnarmelo, costa 10 euro ma vale molto di più…)

” L’ agricoltura chimica sostiene a ragione che le piante hanno bisogno di azoto, fosforo e potassio,e, perseguendo i suoi interessi, ne fornisce alla terra quantità più elevate possibile.

Il modo più conveniente per fare questo è somministrare i tre elementi sotto forma di sali da sciogliere nell’acqua presente nel suolo. Ma così facendo altre sostanze essenziali per il benessere delle pinte, e dell’uomo che di queste si nutre, non possono essere utilizzate e vanno perse.

Ma vedimo in dettaglio cosa succede: se si aggiunge a una miscela di sali in soluzione un sal facilmnete solubile (come i sali di azoto, fosforo e potassio), questo può far precipitare i primi, che non possono essere più utilizzati dalla pinata. Nell’acqua del terreno si trova un insieme di vari  sali; se a questo si aggiungono fertilizzanti chimici, che sono molto solubili, l’equilibrio si sposta a loro vantaggio, e la conseguente decomposizione della Terra necessaria per nutrire le piante in modo completo viene bloccata.

Le sostanze che in questo modo vanno perse sono gli oligoelementi, che hanno un’importanza vitale per l’uomo e la sua alimentazione. E’ evidente che la pratica di restituirli alla pianta unendoli ai concimi chimici è inefficace, utile solo alla industrie che  l’hanno introdotta. Nei cibi gli oligoelementi sono presenti in quantità infinitesimale, dell’ordine di millesimi di milligrammo; ne esistini numerose decine: manganese, megnesio, rame, zinco, ferro, fluoro, iodio, silicio, cobalto, nichel, selenio, stagno, vanadio, molibdeno ecc.. Seppur presenti in quantità esigua, giocano un ruolo cruciale: rendono possibili reazioni vitali che coinvolgono l’attività degli enzimi responsabili delle reazioni biochimiche.

Senza oligoelementi in noi non ci sarebbe la respirazione, la produzione di energia, la digestione, l’assimilazione del cibo, la respirazione delle cellule, l’eliminazione delle scorie, il trasporto di informazioni da una cellula all’altra.

Con l’avvento dell’agricoltura chimica si è verificaa una forte diminuzione degli oligoelementi e delel vitamine contenute nei prodotti coltivati: negli ortaggi si è abassato il livello di calcio, magnesio, e rame, nella frutta di magnesio, ferro e rame.

Negli ultimi sessant’anni la presenza di minerali nei cibi è diminuita esponenzialmente. Lo zinco dei prodotto a largo consumo è calato del 60%, il ferro degli ortaggi del 27%, il magnesio del 24% con l’effetto di peggiorare la nostra salute e integrità fisica ( e di migliorare i bilanci e le entrate dell’industria alimentare che produce anche integratori). “