Ci stiamo mangiando la Terra

“Quasi la metà dei suoli italiani è in cattive condizioni, a causa di fenomeni erosivi, carenza di carbonio organico, inquinamento. Senza un’inversione di tendenza tra 60 anni potremmo perdere la totalità dei terreni coltivabili a livello globale.”

Questo è l’abstract di un articolo che vi invito a leggere a questo link https://www.rigeneriamoterritorio.it/come-sta-il-suolo-italiano/.  Non si tratta di un generico articolo ma delle risultanze di un rapporto “Il suolo italiano al tempo della crisi climatica” di Re Soil Foundation, realtà promossa dall’Università di Bologna, Coldiretti, Novamont e
Politecnico di Torino.

Va bene, ho capito. Poi seguono un serie di dati sull’impoverimento di carbonio dal suolo, sul dilavamento e su tanti altri dati che potete trovare anche in altri articoli del sito https://www.rigeneriamoterritorio.it/ da cui ho tratto il suddetto testo. Tanto, chi se ne frega!

Nel frattempo molto si parla di questo strano fenomeno di agricoltori incazzati a vario titolo che, piuttosto che scendere dal trattore, preferiscono ritrovarsi in giro per il mondo intasando con i loro mezzi sempre più potenti e grandi i punti nevralgici della circolazione stradale. C’è molta crisi, su questa terra! Contadini che si arrabbiamo con le norme a tutela dell’ambiente e contadini che si arrabbiano contro le limitazione all’uso di diserbanti e di antiparassitari e concimi prodotti con chimica di sintesi. Ma anche contadini col muso duro perché le leggi non tutelano abbastanza l’ambiente e altri che protestano contro la burocrazia e gli infiniti vincoli posti a tutela non si sa bene di cosa ( salute pubblica? Protezione dei marchi di qualità? Sovranità alimentare? Tracciabilità?) Una cosa sembra mettere d’ accordo tutti gli agricoltori ed è il fatto che i prodotti sono pagati troppo poco all’origine. Tanto lavoro e tanti costo che spesso non bastano nemmeno a coprire le spese.

Fatalmente questa confusione tra interessi diversi è molto funzionale a lasciare le cose come stanno: Prezzi bassi, lavoro non remunerativo, metodi di coltivazione sempre meno sostenibili, concentrazione del mercato, aumento della chimica e distruzione del territorio. Pazzesco, ma è proprio così. Come dice il buon Wendell Berry mangiare è un atto agricolo. Attenti, però, noi ci stiamo mangiando la nostra Terra!