Come sta andando l’orto?

Come sta andando l’orto?

Questa domanda ci perseguita per il semplice motivo che non ha risposta.

In orto è tutto fermo. Incredibilmente fermo. E’ scoppiata la primavera ma la terra è ancora troppo bagnata per essere lavorata.

Succede spesso che le cose, in agricoltura, vadano in modo opposto a quello che ci si augura. Su questo fatto non c’è motivo di lamentela, da sempre. 

Il tempo è qualcosa che, per il contadino, va indagato, contemplato, compreso ed accettato. Così è… e il tempo è sempre più strano.

Guardo i files degli ultimi anni, là segno le semine, le produzioni, i prezzi dei prodotti… Due anni fa a fine aprile già avevamo una buona produzione di cipollotti. 

Quest’anno io non ho ancora seminato nulla. 

Avevamo cipollotti e cavolo riccio assieme… quest’anno il cavolo riccio è andato tutto in semenza a fine febbraio..

Ci confrontiamo tra noi… cerchiamo di capire cosa fare, anticipare, posticipare, fare più semine, ritardare i trapianti: insomma, cerchiamo di capire come correre ai ripari. 

E’ caduta tanta acqua il questo inverno specie a febbraio e a marzo al punto che alcune semine sono state compromesse. 

Con Lorenzo dovevamo seminare in alcuni campi erba medica per rivitalizzare il terreno, liberare l’area da piante infestanti, utilizzare la tecnica del sovescio come concimazione naturale…. Dovevamo, ma non è stato possibile muovere il terreno nemmeno con una fresatura superficiale…. Troppa acqua.. e quindi è tutto rimandato al prossimo anno..

Così funziona. 

Si guarda al lato positivo. Tanta acqua vuol dire che le falde si alzano, gli invasi si riempiono… speriamo che non si ripeta la siccità.  Ma nello stesso tempo ci si pone il problema di coltivazioni meno idrovore. Ossia senza nemmeno accorgersi ci si adatta, si mettono in essere quei correttivi che  permettono di continuare a produrre verdure riducendo le innaffiature, prevedendo di posticipare o anticipare le semine per evitare che i prodotti arrivino a piena maturazione nei periodi più siccitosi.

Personalmente faccio grande uso della paglia come pacciamatura. Così facendo riduco l’evaporazione, mantengo il sottosuolo umido, riduco l’invadenza delle erbe infestanti, ed evito come la peste l’uso di plastiche…

L’altro ieri, sabato 6 aprile, sfidando ogni ragione, ho voluto fare una prova e  muovere la terra per vedere se era possibile seminare…Disastro!

Aspetta, non resta altro! Non è la terra che deve adeguarsi alle mie esigenze…sono io che devo adeguarmi: che sia un messaggio?