Episodio 1: Federico S.

Il blog a puntate per scoprire chi sta dietro OltreConfin

Federico S.

Abbiamo deciso di raccontare chi si “nasconde” dietro questa sorta di rete di imprese che abbiamo chiamato OLTRECONFIN.  Lo faremo  parlando di storie vere e persone vere. Ci piacerebbe farvi entrare nelle singole realtà produttive senza tanti filtri o invenzioni. 

Venite con noi “in campo”, a volte con il fango e la pioggia, a volte con le mani sporche di grasso e olio del trattore, ma il più delle volte con il sole in faccia, l’aria fine e gioiosa dell’alba, lo splendore del tramonto, la contemplazione di un trapianto appena terminato. 

Seguiteci nella realizzazione delle cassette, nella distribuzione attraverso i banchi o venite con noi a remare a Venezia  durante le consegne. 

Siete anche invitati a buttare l’orecchio nelle nostre riunioni dove si discute con molta tranquillità dei problemi della nostra rete, ma anche di quelli che interessano la coltivazione e la socialità tra noi.

Siamo una potente multinazionale…. Ecco, diamoci una ridimensionata.
Siamo piccole aziende, molto piccole. 

La maggior parte di noi è costituita da giovani imprenditori con meno di 40 anni (fino a quell’età in agricoltura si considerano ancora giovani).
Quasi tutti gli aderenti  al contratto di rete hanno una propria azienda che conducono rispettando alcuni criteri stabiliti sempre dal contratto di rete.


Incominciamo la nostra presentazione da Federico S.  che è l’ultimo aderente, in termini temporali, ad Oltreconfin.

L’ho conosciuto in un momento decisamente duro della sua vita.

Otto anni fa Federico M, altro personaggio di cui parleremo e che è omonimo del nostro protagonista, aveva sentito di uno che vendeva materiale agricolo. Fu così che conoscemmo un giovane di 23 anni che si doveva disfare di una serie di cose…  

La prima domanda che rivolsi a Federico S riguardava il perché vendesse un carretto, una bilancia basculante, una cella frigo e tante altri piccoli attrezzi necessari all’azienda agricola….

Ottenni risposte vaghe. E bravo il nostro Federico! mai restare nel vago quando lo scrivente fa una domanda, chiaro? 

Non che io sia insistente o particolarmente curioso, anzi. Ho però il bisogno di farmi un idea (di solito sbagliata) di una persona che in qualche modo mi incuriosisce.

Purtroppo Federico era rimasto poco prima orfano del padre.

Il film della sua vita si era interrotto bruscamente e aveva preso una strada tutta diversa: non più un commercialista con la passione delle macchine di lusso e le moto potenti, non più un giovane spensierato frequentatore di piazze, enoteche e ristoranti raffinati, ma un giovane che doveva decidere da un giorno all’altro cosa fare:

continuare l’università?
prendersi cura della terra del padre?
improvvisarsi contadino?

Per un po’ è rimasto incerto, anzi, la scelta di dedicarsi totalmente alla campagna è maturata con una certa difficoltà. Si potrebbe dire che la scelta è maturata in campo, giorno dopo giorno, prendendo man mano coraggio fino a decidere con piena convinzione dopo qualche anno di travaglio.

Federico ha messo nell’azienda tutte le risorse di cui disponeva: tempo, denaro e passione, riuscendo, in un tempo relativamente breve, a costruire una azienda molto ben strutturata e produttiva.

Coltiva poco più di 4 ettari ad orticole lasciando il rimanente terreno a seminativi.

C’ è una particolarità che sicuramente colpirà chi ha una qualche conoscenza in agricoltura. Lui gestisce da solo l’intero orto, a parte qualche sporadico aiuto nei momenti critici. Mica bruscolini!

La sua adesione ad Oltreconfin ha rappresentato anche la scelta di abbandonare il sistema di produzione convenzionale (ossia quello che utilizza prodotti chimici di sintesi quali diserbanti, anti questo e anti quello, concimi di bellezza, erogazione di soluzioni equilibrate e salubri per le quali l’operatore deve andare in campo dotato di maschera anti gas e tuta e libretto di preghiere per non ammalarsi….) e di tornare ad un metodo di coltivazione pre-bellico.
(Non dimenticheremo mai che l’agricoltura convenzionale è figlia della riconversione dell’ industria bellica iniziata nel secondo dopoguerra… le guerre fanno male anche quando finiscono, ragion per cui sembrerebbe meglio non iniziarle mai!)

L’azienda di Federico si trova a Noale.

Trovi la sua verdura nel nostro negozio online

 

testi e foto Marco (Donna Gnora)