era un vecchio slogan di quando le campagne pubblicitarie si facevano nello spazio di “Carosello” unica interferenza tra tivù di stato e pubblicità.
Oggi Repubblica riporta alcune notizie circa una frode pesante sui formaggi che vede coinvolte molte aziende alimentari, tra le quali, appunto la Galbani.
In altre parte del sito di Donna Gnora abbiamo deciso di aprire una sezione dedicata alle varie notizie su sofisticazioni ed adulterazioni. Così, tanto per ricordare a tutti che siamo in brutte mani e che è meglio incomincare a diffidare di un mercato che non ha pietà. Passa sopra tutto, sopra la nostra salute e le nostre tasche, sopra l’ambiente e sopra il nostro futuro.
A me non piace predicare. Però sono dell’avviso che piuttosto che fette di formaggio fuso sia meglio una sana formaggella comprata da un produttore locale che scodella qualche chilo di formaggio al mese piuttosto che una Galbani che produce tonellate di cose assolutamente uguali a se stesse anche se fatte con prodotti di partenza del tutto diversi…
Ma una cosa mi lascia sconvolto. Non si diceva che i grandi produttori non fanno frodi alimentari perchè imprese serie e costantemente sotto controllo? Ebbene possibile che, stando a quello che dice Repubblica, e alle fotografie, questa truffa andasse avanti da anni senza che nessuno se ne accergesse?
Così quelle ripugnanti mozzarelle che vedete nell’immagine di questo post diventano ottime sottilette, o stracchino o formaggio gratuggiato o gorgonzola.
auguri!
Incredibile, ma la foto è proprio relativa all’inchiesta o è di repertorio?