il sapore dell’olio

Molte volte siamo condizionati da pregiudizi che sono difficili da scalzare.

Per esempio esiste la convinzione che l’olio extra vergine del sud sia “più acido” di quello della Toscana o del Lago di Garda. Una frase del genere l’ho sentita una infinità di volte. almeno quante le volte che ho sentito sostenere che l’olio del sud è più “forte” dell’olio del centro Italia.

Sia chiaro: che non è possibile “sentire” l’acidità dell’ olio. Questa viene provata in laboratorio e non è percepibile alla degustazione.

Se posso fare una sintesi, direi che il sapore dell’ olio è determinato principalmente da due elementi.Il primo è dato dalla varietà di olivo utilizzato per estrarre l’olio. Esiste almeno un centinaio di olivi da olio con caratteristiche specifiche. Un po’ quello che avviene con le mele… i sapori, i profumi la consistenza cambiano in modo considerevole tra una mela golden e una renetta, tra una mela florina e una abbondanza rossa….

non solo. Molto spesso si mescolano le diverse varietà di piante secondo usi e caratteristiche locali. Da qua nasce la differenza dei sapori dei diversi oli.

Poi ci si mette di mezzo la lavorazione a cambiare anche sensibilmente la qualità dell’olio.
Infatti l’acidità (quella vera e non quella percepita) varia in funzione del tempo di raccolta e di trattamento delle olive. Le olive vanno raccolte prima che inizino a scurirsi, quando sono ancora prevalentemente verdi. E devono essere raccolte e subito mandate al frantoio per evitare che restino là in attesa di essere spremute. Se si lasciano là anche due giorni in attesa, immediatamente inizia quel processo di acidificazione che  abbatte la qualità dell’olio.

PEr essere considerato olio extra vergine di oliva la normativa precede che il grado di acidità sia inferiore allo 0,8% di acido olieco.

Il nostro olio, al momento delle speremitura fa lo 0,18% cioè non arrica allo 0,2% e lo dico con l’orgoglio di chi ha visto uscire dai frantoi olio che arrivavano allo 0,7 0,8 e che venivano venduti come “eccellenti” .

Non solo. C’è la mania commerciale di filtrare tutto. Vino microfiltrato, olio microfiltrato, succhi microfiltrati. Ne guadagna l’occhio. Ne perde il sapore e la ricchezza di elementi vivi… Così abbiamo vini che non diventano aceti, oli che non cambiano con il passare del tempo e dove gli aromi restano sempre uguali a zero…

Il colore dell’olio non incide ne sulla qualità ne sul sapore. Sono altre le caratteristiche che vanno prese in considerazione.

LA prima cosa da “sentire” nell’ olio è l’odore. Poi si passa al sapore. E attenzione… più la qualità dell’olio e buona  maggiore è lo sprigionarsi dei diversi  aromi che lo caratterizzano. Esistono oli estremamente amari o molto piccanti (caratteristiche entrambe positive nell’olio, fermo restando che tutto questo non ha alcuna attinenza con l’acidità) ed altri più fruttati.. poi l’olio nel corso della sua vita normale, che per legge viene fissata in 18 mesi, ma che il realtà dura molto di più, cambia progressivamente. Nei primi mesi deve essere presente il sapore forte delle olive, il retrogusto che rimanda ad un amaro di carciofo, ad aromi erbacei con richiami di asparago e di cardo…insomma un mondo di profumi che diventa interessante da scoprire…

Ma se non credete alla buona qualità dell’olio che noi vi proponiamo fate una prove: Mettete a confronto diretto l’olio che si compra normalmente al super mercato con quello che vi proponiamo noi…

fate la prova olfattiva con un olio bertolli, o monini o che marca preferite..Sappiate che quell’odore viene fatto in laboratorio attraverso processi che tolgono odore perchè di fondo l’odore di questi oli sarebbe spesso orribile in quanto rettificati chimicamente, deacidificati perchè fatti con partite di olio vecchio, o di pessima qualità…

e comunque tutta la chimica non basta a rendere vivo un alimento che è di fatot privo di vita.

Poi prendete un po’ del nostro olio… e provate a sentirne l’odore… e poi il sapore… provate a distinguere i diversi aromi che si sprigionano e metteteli a confronto con quelli degli oli da supermercato. Si tratta di una prova comparativa facile da fare.

Poi scegliete e non guardate al prezzo (che comunque è basso anche nell’olio che vi proponiamo…) ma non guardate mai al prezzo quando si tratta di quello che mettete in bocca… perchè il criterio del prezzo nel cibo è un criterio folle. Fidatevi dei vostri sensi… se ritenete megliore il sapore dell’olio del supermercato, compratevi quello!

Se invece i vostri sensi (vista, olfatto, gusto, tatto) vi suggeriscono che la qualità dell’olio da noi proposto è meglio allora comprate il nostro olio senza altro indugio… non costa tento di più. (38 euro la lattina da 5 kg e 6,80 la bottiglia da 75 cl) e costa sempre meno di quell’olio sintetico che ha un costo di produzione di pochi centesimi che mettiamo dentro i motori delle nostre automobili e che costano più di 10 euro al litro, alla faccia della nostra attenzione alla salute!