la pasta di casa nostra….

Ancora “mulini bianchi”, ancora “sapori della tradizione”, ancora “dove c’è pasta c’è casa” e “dove c’è pasta c’è amore” (rigorosamente eterosessuale e poggiato sul matrimonio)… dove c’è pasta c’è barilla.
In realtà i produttori pugliesi di grano (e per chi non lo sapesse mediamente le produzione di grani pugliesi è ancora abbastanza buona..) denunciano lo sbarco eccessivo di grano straniero (extracomunitario) che poi diventerà pasta marchiata rigorosamente come prodotto italiano.
Bene, è il libero mercato! così per quattro lire si distrugge la qualità del prodotto italiano e si attacca pesantemente la produzione agricola nostrana per sostituirla con prodotti più scarsi, fatti con metodi ancora più industriali di quelli usati dai grandi produttori, ma soprattutto si lavora sulle sementi…. sementi sempre più selezionate per produttività, ma sempre anche più bisognose di interventi chimici per impedire le aggressioni di muffe e insetti… perchè se esiste una alternativa alla delicatezza di queste sementi questa non è quella di rimettere in produzione i grani antichi più resistenti e salutari di quelli moderni, ma è quella di buttarsi nell’avventura degli OGM.
I nostri produttori sono schiacciati dai bassi prezzi del grano straniero prodotto in estensioni enormi, dove l’uso della manodopera è ridotto a pochissimo tecnici che da un ufficio telecomandano macchine enormi… ma la qualità di questi prodotti è infima. Però è grazie a questo andamento che sugli scaffali dei supermercati la pasta si compra per meno di un euro al chilo..
Gran parte del grano americano finisce per essere lavorato dalla Barilla nei suoi stabilimenti di Foggia e di Modena… e la Barilla difende strenuamente la tradizione e l’italianità della pasta fatta con farine americane.
Io non sono per il sabotaggio della Barilla. Non mi interessa più di tanto. Ma vorrei dire ai consumatori italiani che facciano uno sforza culturale: si informino sulla differenza della qualità del grano e soprattutto scoprano cosa erano i grani antichi sia sotto l’aspetto del sapore che sotto quello della qualità e della salute… poi sarà ovvio spendere di più per una pasta che vale qualcosa piuttosto che spendere pochissimo per una pasta che non vale nulla!