Per molti anni ho usato l’olio di oliva comprato al supermercato. Le poche informazioni che avevamo in famiglia facevano sì che acquistassimo quello extra vergine perchè più buono (e questo lo sentivamo) e più sano (e questa era un informazione generica nata chissà quando e chissà come, ma comunque patrimonio indissolubile ed indiscutibile…).
Certo, esistevano olii ed olii: prezzi diversi, colori diversi tipologie diverse. Così c’era quello robusto o quello fruttato, quello novello e quello a bassa acidità, ma la scelta del prodotto era determinata da alcuni fattori appresi indistintamente da articoli di giornale o da trasmissioni televisive.
Insomma, in materia brillavamo di profonda ignoranza! Non che oggi possimo dirci “imparati”, ma qualcosa abbiamo acquisito e difficilmente torneremo a comprare generico olio extra vergine di ……olive?
Tutto è nato quando ci siamo ritrovati proprietari di alcune piante di olivo. Un esperienza bellissima perchè un olivo con un bel po’ di anni di vita rappresenta un mondo tutto da contemplare. Forte, generoso, umile e bello rappresenta tutto quello che vorremmo essere, che forse potremmo essere, ma che, nel migliore delle ipotesi, siamo solo a metà.
Dopo questa perla di meditazione torno alla mia scoperta. A ottobre le belle piante mi regalano olive e problemi. Quando devo raccogliere le olive? come si fa? ne una volta raccolte cosa si fa? dubbi.
La prima esperienza: raccolgiere olive è faticoso. Ammesso che una persona riesca a raccogliere da solo in una giornata un quantale di olive ha, di fatto, fornito materiale per realizzare una decina di litri di olio.
A sera faccio un primo consuntivo. Se anche dovessi pagare una persona per raccogliere le olive dovrei dargli minimo 50 euro anche senza, a farla sporca, contributi.
Dunque il mio olio costa già 5 euro al litro. Ci aggingo i costi di frantoio, quelli di imbottigliamento, quelli di etichetta e quelli di trasporto…non ci stiamo con i costi :è troppo…
marco
Comments are closed.