le marmellate di Eleonora

Durante l’ultima spedizione in cerca di prodotti abbiamo battuto parte delle Marche e dell’Abruzzo alla ricerca di marmellate.. Era una ricerca mirata perchè alla base ci stava la precisa richiesta di un cliente: voglio una marmellata buona. Ebbene, devo dire che qualche tenetativo lo avevamo fatto anche dalle nostre parti (veneto) . Conosco ottime produttrici di marmellate, ma rigorsamente limitate al fabbisogno domestico. Costoro, vere cultrici del gusto, custodiscono con cura i propri segreti che mai confesseranno banalizzando complesse procedure di confezionamento in semplici “ma è facilissimo!”

Ma produzioni locali, in grado di fare marmellate all’altezza  di quelle di una Cecilia, o di una Paola o di una Simonetta io in zona non le ho trovate. Anzi. Ho trovato molte papette liquide e senza personalità. Oppure qualche tentativo di scorciatoia con aggiuta di pectina o qualche timido tentativo di maggiore sapore ma che scivolava inevitabilimente verso il caramello.

In provincia di Ascoli Piceno, tra vallate di produttori di frutta, esistono anche piccole attività artigianali di produzioni di cinfetture. Così abbiamo battuto la zona. Qualche acquisto lo abbiamo fatto… tanto per assaggiare, ma mica  tanto convinti.

Poi siamo passati da Walter. Lui è un vero appassionato  del suo pane , delle sue farine e delle sue api. Ed è qua che abbiamo trovato ( non è la prima volta) le marmellate che piacciono a noi e che sua moglie Eleonora prepara con indubbia capacità e cura.

Alla prova di degustazione che abbiamo fatto il primo luglio c’è stata l’unanimità.

C’è un problema, però. Eleonora ti dice esattamente da quale albero sono  stati raccolti i frutti per la marmellata. E quanto chili aveva prodotto quell’albero  o ti racconta la storia della arance utilizzate ( chi le ha prodotte ,come e il viaggio che hanno fatto ).  Tutto questo implica una tracciabilità del prodotto assoluta, ma  anche una prduzione molto limitata.

Beh, cerchiamo di accontentarci!