non solo orto.

Stiamo iniziando un altra avventura che, inutile negarlo, ha il sapore di una grande impresa. Abbiamo deciso di avviare  la coltivazione di grano.

E’ una cosa ancora fatta in modo “sperimentale”. Bravo! –  direte voi con una certa dose di sarcasmo –  adesso ci spacci la coltivazione del frumento come una sorta di novità, una sperimentazione, una tua invenzione…. ma se sono circa nove millenni che coltiviamo il grano!!!-

Ecco, appunto!  Allora andiamo con calma. Intanto è la prima volta che noi, inteso come noi sfigatelli di Donna Gnora, ci cimentiamo in questa attività e non è una cosa da poco, e poi come lo facciamo noi non lo fanno in molti…

Provo a rendere l’idea. tanto per capire che cosa comporta il nostri tentativo.

In primo luogo noi non abbiamo a disposizione la terra e il primo problema è proprio quello di trovare una terra dove coltivare.

Ne abbiamo parlato con Adriano, che da sempre collabora con noi. Gli ho chiesto se mi metteva a disposizione un ettaro di terreno suo per  fare questa sperimentazione, Quando gli ho spiegato cosa volevo fare, ha subito accettato con entusiasmo. Coltivare cereali al girno d’oggi, non da alcun risultato decente per il contadino. Semini quello che vuole il consorzio che fissa prezzi e qualità secondo criteri a noi oscuri, ma che alla fine è il soggetto dominante del processo. O almeno quello che noi vediamo come dominante e decisionale. I vari consorzi cerealicoli sono il tramite tra il mercato e i produttori.  Nessun produttore si sognerebbe di produrre un seme diverso o meno produttivi di quello che il consorzio distribuisce e che ha un senso commerciale secondo quanto viene prefissato chissà in quale posto del mondo (è quello che si chiamo “globalizzazione”). Se io vado al consorzio portando un grano di ottima qualità e di scarsa produttività costoro me lo pagano, sempre che lo prendano, allo stesso identico prezzo di un seme qualunque… Poi questo seme finirà in grande parte come mangime per animali o come biocarburante. Solo una piccola parte avrà l’onore di essere utilizzato come mangime umano.. perchè tanto il frumento, il mais, , la soia, l’orzo fanno parte di un mercato unico  mondiale.

Noi vorremmo produrre grani antichi. Quelli che per la loro scarsa produttività non entrano dentro il “sistema” commerciale. Quando abbiamo fatto un po’ di conti sulla produttività del frumento Adriano ha avuto difficoltà ad accettare le previsioni che gli davo… un ettaro  quindici quintali…. No, mi diceva. è troppo poco.. un ettaro di frumento moderno fa anche settanta quintali…. uno antico dovrebbe darti almeno trenta quintali…  Dipende. Alcuni grani ibridati negli anni trenta (1930) arrivavano sì ai 30 quintali per ettaro…  ma staremo a vedere.

Ed ecco sorgere il primo vero problema. Trovare i grani antichi buoni per la semina. Non è facile. Sono anni che giro per internet alla ricerca di quantitativi decenti per poter fare una sperimentazione.  per seminare un ettaro di terra a frumento ho bisogno di circa due quintali di grani  che mi frutteranno circa 15, 20 quintali di frumento… Sempre che tutto vada bene, sempre che nasca, cresca e si riesca a raccogliere…. perchè se alletta … ossia la spiga si spezza e cade a terra, diventa difficile raccogliere il grano.

I grani antichi, a differenza dei moderni, solo alti. Questa è una caratteristica tipica dei grani antichi che sono antichi proprio perchè erano piante “prevalenti” rispetto alle piante infestanti. Se voi provate a piantare un grano moderno e non buttate anche disrbanti potete stare sicuri che non raccoglierete nulla… a metà maggio il vostro grano sarà completamente soffocato dalle piante infestanti… ma il grano antico no. Perchè a maggio lui è più alto di tutte le altre piante che nascono al disotto e non trovano aria e spazio per svilupparsi… restano al di sotto, ridotte come bonsai…

PEr ora il nostro sperimento si limiterà a seminare due qualità di grano duro ed una di grano tenero. In altre parti dell’orto sto sviluppando piccole quantità di altri semi… ho un frumento tenero che sto seminando per la terza volta che ha delle spighe bellissime grandi e maestose… non so che qualità sia, perchè mi arriva da un vecchio contadino austriaco che lo ha sempre seminato…non so nemmeno che sapore abbia perchè le quantità prodotte fino ad ora non mi hanno consentito di provarlo… aspetto.

Adesso, con il grano da semina a disposizione, stiamo preparando il terreno. Discussioni su come arare e come preparare la terra. Sembra facile. Anche qua il discorso si fa interessante. Non metteremo alcun concime. Io sostengo una aratura molto leggera, anzi no, meglio una semplice fresatura superficiale… magari di soli 10 centimetri. Adriano sostiene un aratura superficiale… solo 20, 25 centimetri…ognuno ha i suoi buoni motivi e le rispettive argomentazioni nascondono problemi non indifferenti.

Se piantassimo grano moderno non ci sarebbe alcun problema…. si ara a 40 centimetri ed oltre. si butta chimica per ogni evenienza sotto forma di concime e di diserbante e via, non c’è storia e non c’è discussione. Ma non c’è neanche passione.

e siamo solo all’inizio della storia.

Per farla breve. Bisogna trovare la trebbiatrice una volta che il grano sarà maturo. Bisognerà poi porsi il problema di “pulire il grano”. Come si pulisce il grano? si lava? oppure semplicemente si macina senza altro passaggio? e dove si macina?

Non esistono più mulini… le nostre zone erano ricche di mulini… se non sbaglio solo nel comune di Noale ne esistevano fino a 11, e seguendo i corsi d’acqua del Marzenego, del Draganzuolo, del Sile, e dei tanti altri fiumi della nostra campagna è possibile vedere i resti di quelli che furono i vari mulini a volte attivi fino agli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso…

E come si conserva il grano? e la farina? E’ meglio macinare di volta in volta il grano o trasformare tutto in farina una volta per tutte..Quando la farina è “migliore” e conserva tutte la proprie qualità?

Tante domande a cui abbiamo dato anche risposta, ma che ci pongono notevoli problemi organizzativi. Trovare dove pulire i semi, trovare come conservare i semi, trovare come macinare la farina ogni mese…

e tutto questo solo perchè ci siamo messi intesta di migliorare la qualità dei prodotti e abbiamo deciso di seguire l’intuizione che solo la ripresa di coltivazione dei grani antichi è la risposta corretta alle gravi crisi dell’agricoltura moderna. L’ingenuità di pensare che dalle piccole cose possa nascere un qualche cambiamento ed una qualche consapevolezza !!!!