Odio scrivere questi articoli! (ma non ce la facciamo più…)

Parlare di crisi climatica risulta abbastanza facile… Se ne parla con la distanza di un qualcosa che incombe, una sorta di spada di Damocle che pende sulla nostra testa… Fa paura a pensarci, ma allo stesso tempo ci si consola: la spada è ancora là che pende su di noi, ma non è detto che cada. E poi, se cade, un colpo e via: e invece no, non è così che succede..

Dentro la crisi climatica ci stiamo a a pieno, ce ne accorgiamo ogni giorno che passa anche se non abbiamo per nulla chiaro dove andiamo a sbattere.

A maggio io ho avuto solo una giornata utile per lavorare la terra e piantare quello che sono riuscito a piantare, ossia molto poco. Terra bagnata, acqua in eccesso, impossibile zappare, non pensare nemmeno di usate frese, erpice.. 

Tutta la produzione è in ritardo, sempre più in ritardo.

Volevate piselli? Tutti noi abbiamo seminato piselli. E’ una delle prime verdure dell’anno a crescere nei nostri orti.  Avete visto piselli voi? Macchè!  Forse qualcosina si riuscirà ad avere, ma la stragrande maggioranza del seminato lo abbiamo perso tra il freddo delle notti di aprile e l’acqua di maggio. Eppure tutto questo ha comportato lavoro, spese di sementi, consumo di carburante e pie illusioni. Come quella che mi ha riservato il ciliegio che fa bella mostra di sè nel mio giardino. E’ un ciliegio che ho trapiantato circa 7 anni fa. E’ cresciuto, ma mai fatto nulla.. Ma quest’anno fiori a gogò… fino  quando  non rispunta il generale inverno… marzo e aprile a notti fredde….. via i fiori dai meli, dai piselli, dai ciliegi, dalle fragole. ( il mio impianto di fragole! A febbraio era un tappeto di fiori. Poi il deserto) Il resto fermo… Ferme le zucchine, le cipolle, le insalate…

E’ brutto raccontare queste cose, perché non hanno prospettiva, non hanno soluzione… è così e basta. E quel poco che si riesce a produrre è stentato, lento, scarso.

 

Tutto questo incide inevitabilmente sui prezzi dei prodotti. Nei primi giorni di maggio l’incremento dei prezzo al consumo di frutta e verdura ha superato il 20%. Fino a tutto aprile si era registrato un incremento annuo del 13% , a maggio i prezzi sono schizzati alle stelle.

Sto fremendo… quando mi scappa il pallino della statistica, mi eccito e comincio a elucubrare calcoli, tracciare coordinate e ascisse, esaltarmi nella redazione di files di exel (che abbandono perché sbaglio sempre qualche formula).

Allarmato dico che stiamo tutti lavorando in perdita. Ragazzi, sia chiaro che ogni frutto che noi mettiamo in vendita dentro una cassetta corrisponde ad un piccolo regalo ai nostri gentili clienti. Sia chiaro che questo ci riempie di orgoglio, ma anche di debiti.

Ma è brutto aumentare il prezzo delle cassette! Brutto?  E’ bruttissimo!

E’ una cosa che non ci piace, che un po’ ci umilia e che ci mette a disagio.

E se almeno potessimo lavorare in campo avremmo la sensazione di poter fare qualcosa per correre al riparo, per produrre meglio, per fare nuove semine e nuovi trapianti (questa è la risposta istintiva del coltivatore!) e invece niente, in campo ci stanno dieci centimetri d’acqua, si sprofonda e la terra non si può toccare.

Non ci resta che aumentare il prezzo delle cassette per ridurre le perdite…

Quindi dal 27 maggio la cassetta piccola aumenterà di 1 euro mentre la cassetta media e grande di 2 euro.  Un aumento del 10% a fronte di un aumento medio della verdura all’ingrosso e al dettaglio del 20%, quindi, gnanca mal. Chi ha l’abbonamento in essere avrà il rincaro dal nuovo rinnovo.

e speriamo che il tempo si dia una regolata!