olio di oliva: cattive notizie!

Ieri il parlamento italiano si è adeguato ad un altra normativa europea (perchè l’Europa vuole farsi del male a tutti i costi?)  togliendo il vincolo di scadenza all’olio di oliva che la normativa italiana prevedeva in 18 mesi… (leggi l’articolo su Repubblica.it)

Chi produce olio extra vergine di oliva sa benissimo che la “decadenza” del suo prodotto è di circa tre anni se ben conservato, ma sa anche benissimo che un buon olio extra vergine viene tranquillamente venduto nel corso di un anno. Non a caso l’Italia che è il maggiore produttore di olio continua a importare olive da Marocco, Tunisia e Turchia  e a usare oli di provenienza spagnola e greca.

Chi è realmente interessato all’abrogazione del termine di scadenza dell’olio di oliva è la grande industria olearia che utilizza sistematicamente olii di pessima qualità, spesso rancidi, vecchi e acquistati a prezzi bassissimi per immetterli sul mercato a prezzi di saldo dopo un passaggio attraverso le meraviglie della chimica.

Ed ecco a voi un olio extra vergine di oliva al prezzo di euro 3,50 al litro con tutto l’aroma degli antichi oliveti e vi mettete dentro un olio buono solo per la discarica!