La novità, le api!

ArniePochi giorni fa è arrivata in orto una novità assolutamente straordinaria. Sulle prime io ero perplesso e dubbioso, ma poi mi sono ritrovato a contemplare con stupore, apprensione e meraviglia le due arniette che Valerio, caro amico e titolare de “la bottega del miele” mi aveva portato in campo.

Valerio mi aveva spiegato che la presenza delle api favorisce la produzione orticola grazie al loro lavoro di impollinazione.

In effetti una delle cose che ho imparato in questi anni in cui mi sono dedicato alla coltivazione è che esiste un profondo legame tra la terra e gli animali. Che scoperta!!! Un momento, non è una ovvietà. Esiste una necessità profonda di scambio tra quello che è chiamato regno animale e regno vegetale, una necessità di scambio che avevo del tutto sottovalutato nella sua essenza.

Ero convinto che una sana rotazione delle culture orticole fosse quasi del tutto sufficiente a rendere il terreno ricco e fertile, aggiungendo qualche sovescio e qualche integratore del tutto naturale. Ancora una volta, perù le mie convinzioni hanno mostrato tutti i limiti della approssimazione.  Studiando un pochetto la combinazione del terreno e la sua “storia” ossia come si forma la parte di humus che rappresenta la maggiore ricchezza del terreno, mi sono reso conto che il mio modo di produrre, alla lunga, riduce comunque lo strato di humus e questo, anche se non che ne rendiamo conto, rappresenta un gravissimo danno. Mi vengono alla mente le parole di Wendel Berry quando, nel manifesto del contadino impazzito dice

PONI LA TUA FIDUCIA  NEI CINQUE CENTIMETRI  DI HUMUS CHE SI FORMERANNO SOTTO GLI ALBERI OGNI MILLE ANNI

Io sono consapevole che coltivare come faccio io la terra, progressivamente incide sulla quantità di humus. Qui non mi interessa tanto di chi coltiva intensivamente mais e letteralmente rende la terra sterile, ma mi interesso anche di come il modo di coltivare senza prodotti chimici e senza diserbanti, rappresento comunque un impoverimento del terreno.

Abbiamo bisogno anche degli animali, della loro presenza per aumentare l’impollinazione, la biodiversità, l’equilibrio del suolo…. è tutta una cosa che si tiene assieme, che si integra e combina. Così ogni tanto mi ritrovo, io che non ho nemmeno tanta confidenza con il cane e il gatto di casa, a pensare alla necessità di avere bestie, galline, conigli, capre, pecore, mucche e cavalli…. perchè tutto questo integra la ricchezza della terra. beh,. intanto ho cominciato con le api…e francamente un po’ mi hanno già “preso”….