Dai, facciamoci del male!….

“Oggi esiste una sensibilità molto maggiore rispetto al passato per quanto riguarda il cibo. La gente è molto più attenta a quello  che mette in bocca…”  Difatti nel giro di dieci anni il consumo pro capite di frutta e verdura si è ridotto del 22%!

Il nostro consumo pro capite di verdura si è ridotto di oltre cento chili all’ anno…e questa modificazione alimetare è andata a tutto vantaggio di bibite gassate (zuccheri) e di cibi spazzatura…patatine fritte, hamburger, snack (tutta roba ricca di grassi).

Questi dati sono pubblicati nel rapporto Osservasalute redatto annualmente dall’Università del Sacro Cuore. PEr leggere la montagna di dati contenuti nel rapporto è necessario iscriversi al sito.

E’ molto ma molto interessante.

si scopre come effettivamente stiamo andando verso una situazione dove a fronte dell’allungamento della vita esiste anche un aumento costante della diffusione delle malattie. Viviamo più a lungo ma anche siamo più a lungo malati.

Il rapporto Osservasalute stabilisce una relazione tra la diffusione delle malattie degenerative e il consumo alimentare. Mangiamo sempre peggio.

Ma c’è un altro dato sconvolgente. Mangiamo male e la produzione di cibo è sempre più disastrosa. Allevamenti con uso di antibiotici, mangimi di pessima qualità e via con il lungo elenco delle porcherie alimentari… Coltivazioni sempre più inquinanti.

Secondo L’organizzazione Mondiale della Sanità i pesticidi utilizzati in agricoltura causano  ogni anno nel mondo 220.000 morti all’anno per avvelenamento…

Quando si parla di avvelenamento si deve pensare ancora all’insorgenza di malattie di cui e difficile quantificare l’incidenza sulla popolazione

Insomma tra il fatto che mangiamo male e il fatto che per produrre il cibo si usano sempre di più elementi chimici che fanno male direttamente o indirettamente non c’è scampo!

La cosa che mi indigna profondamente è che a fronte di queste situazioni sempre più critiche le nostre autorità emanano in continuazione norme “a tutela della salute pubblica”  che burocratizzano la produzione di cibo ma non fanno nulla per impedire l’uso della chimica di sintesi nella produzione di alimentari.

Sarebbe necessario fare un bel passo indietro e tornare a lavorare la terra senza pesticidi, senza concimi chimici senza diserbanti. PRaticamente come facciamo noi e pochi altri. Ma così facendo non si vive con i “bisogni””moderni: è necessario cambiare modello di vita.

questo vorrebbe anche significare un cambiamento incredibile sulle modalità di coltivazione. Sarebbe un ritorno alla terra e l’abbandono di tecniche di coltivazione intensiva.

ci sono strade alternative? No . le tecniche di coltivazione moderne annunciano continuamente elementi di “compatibilità” e di “sostenibilità”, ma in realtà gli effetti della loro applicazione sono sempre disastrosi ed alimentano la speranza, del tutto fasulla, che sia possibile sviluppare l’economia in modo non inquinante.. Purtroppo è necessario prendere atto che il mito dello sviluppo sta inesorabilmente finendo… e quando sarà evidente a tutti saranno cavoli amari!