Dal letame nascono..

Dove si racconta di feci, di letame di finta igiene e di buone pratiche agricole

Sempre a proposito di letame e connessioni varie segnalo un interessante articolo apparso su Il Post che inizia così “Da qualche anno numerosi campioni di feci provenienti da tutto il mondo finiscono in Svizzera. Vengono analizzati e conservati all’Università di Zurigo nell’ambito di un ambizioso progetto per catalogare e preservare i batteri che fanno parte del microbiota intestinale umano, che ha un ruolo essenziale nei processi del nostro metabolismo.  Nell’articolo si racconta di come stia “cambiando” il nostro microbiota ossia quella massa di batteri che con altro nome chiamiamo molto prosaicamente la nostra “flora batteria” intestinale ossia quella massa di batteri che principalmente ci aiutano a digerire il cibo e a selezionare quello che serve al nostro organismo per nutrirsi e ad espellere quello che scartiamo. Le nostre deiezioni e tutte quelle degli esseri viventi (animali, insetti, foglie, tronchi, corpi) tornavano alla terra, la quale, perfettamente in linea con l’economia circolare della natura, diventavano a loro volta elementi di arricchimento e nuova vita.

Un processo che oggi viene ostacolato da una normativa complessa. Anzi. Spargere letame nei campi è una attività che va resa di difficile attuazione e in parte controproducente in quando il contenimento dei liquami in vasche chiuse impedisce il normale processo di maturazione del letame grazie allo scambio con l’ossigeno dell’aria e  tutto questo in omaggio alla presunta salute ed igiene pubblica. E’ la stessa salute pubblica che detta i comportamenti indotti dalla pubblicità… usa questo prodotto che distrugge fino al 99,99% di batteri… ma è la stessa logica che ti propina il medico quando ordina antibiotici a manetta e che insegna all’allevatore l’uso massiccio di antibiotici per permettere ai suoi animali di arrivare ancora vivi al macello prima che le condizioni di vita nelle quali sono lasciate queste povere bestie, le portino alla morte anzi tempo. Sono conscio che l’organizzazione della vita moderna, con la sempre maggiore crescita e concentrazione delle popolazioni in aree urbane limitate, costringa a sistemi di trattamento dei reflui organizzati e complessi che vanno dalla realizzazione di una rete fognaria molto estesa fino alle centrali di deputazione e allo smaltimento dei fanghi attraverso l’essiccamento e lo smaltimento in discariche.

Mi chiedo quanta “energia” sia sottratta alla terra con il fatto che il ciclo virtuoso delle deiezioni animali e umane finisca nei processi di inertizzazione e di sottrazione all’ambiente… Che tutto questo abbia anche a che fare con la necessità dei concimi di sintesi? Mi guardo attorno. Capisco la necessità di vivere in un ambiente pulito, ma pulito non vuol dire privo di batteri. Alcuni batteri che vivono nel nostri intestini aiutando i nostri processi digestivi sono anche pericolosi e mortali al di fuori del loro ambiente (il nostro sistema digestivo). Ma lo squilibrio causato dai vari antibiotici è assolutamente pericoloso perché uccide sia i batteri cattivi che quelli buoni che sono comunque necessari alla vita. Insomma il tema è molto complesso, ma la narrazione che di questo tema fa il punto di vista della cultura dominante, lascia qualche perplessità: tutto perfettamente pulito e sterile, mobili, vestiti, cucine, bagni… tutto senza fastidiosi batteri. Poi andiamo a prendere una boccata d’aria e ci ciucciamo inevitabilmente diossine, idrocarburi, metalli pesanti e disgrazie varie.

Alla salute!