la desolazione dopo la tempesta

Sabato stavo lavorando in campo con Gabriele quando all’orizzonte vediamo una massa nera che si avvicina… Con l’occhio del grande esperto valuto e dico… non fa niente!

Lavoriamo ancora a legare pomodori e piantare insalata… passano una due ore…. Non fa niente!  si sentono il lontananza tuoni.. ma non fa niente.

Verso l’una ce ne andiamo a casa lasciando gli attrezzi a terra, tanto poi torniamo… Intanto l’aria si è fatta più frizzante e le nuvole hanno coperto interamente il cielo nascondendo ai nostri occhi ogni traccia di azzurro.

Non so quanto tempo sia passato dal nostro arrivo a casa al momento in cui le prime gocce di pioggia cominciano a cadere… una corsa veloce a chiudere scuri e finestre mentre comincia la danza del vento, lo scroscio del cielo che si apre in una cascata violenta d’acqua… arriva da nord, da est, da ovest, da sud…. non un lato della casa viene risparmiato…vento e pioggia di brutto.

Guardo fuori con in terrore di vedere la massa d’acqua trasformarsi in grandine… No, niente grandine… fortuna!

Per oggi i lavori dell’orti sono finiti… è caduta tanta di quell’acqua che non sara possibile camminare nel fango… meglio lasciar perdere..

Ne approfitto per andare a comprare la pittura che domani mi tocca imbiancare il soggiorno di casa…

Pochi metri in direzione di Salzano e scorgo dentro il giardino di una villetta un albero completamente divelto…. è una cosa che non  capisco subito…. poi la strada è piena di rami e foglie… così fino a Mirano….e verso Mestre.

Quando realizzo la cosa chiamo un amico…. mi risponde la voce sconsolata di sua moglie….Mi dice: non c’è più niente…. l’orto, il frutteto, i campi di granturco e di grano…. tutto giù a terra,, completamente rovinato, mesi di lavoro buttati, ma non è solo quello…. è la desolazione di vedere distrutto qualcosa che fino a pochi istanti prima potevi contemplare  con soddisfazione ed orgoglio… le piante cariche di frutta, le prugne, le pesche,  le mele, le albicocche… la vite… il grano  giallo pronto per la trebbia, il rigoglio dell’orto che sta entrando nel massimo della sua produzione… pomodori quasi maturi, melanzane, zucchine, fila e fila di fagioli rigogliosi, pieni di fiori…

tutto questo… in una apocalittico ricordo di quello che successe esattamente un anno fa, il primo di luglio… anche allora una tempesta distrusse tutto… proprio come ora, ma almeno allora il grano era stato raccolto…questa volta no. Come fai a ripensare di ricominciare? eppure già oggi si ricomincia….  Questa è la seconda grandinata che si abbatte in questa zona… poi i danni cambiano da metro a metro… però succede sempre più spesso e non si può non pensare ai mutamenti climatici. Che sia colpa dell’uomo?