Storia di Donna Gnora

Questo capriccio è un gioco che ti cambia la vita…

Guardo quelle pietre e quelle mura quasi ciclopiche e penso a chi ha costruito questa specie di forte rifugio. I muri hanno alla base uno spessore di un metro e ottanta, sono fatti di pietre messe una sull’altra, con un paziente lavoro di incastro e non c’è traccia di malta che tenga assieme il tutto.

E poi l’aria, la luce.

La luce di Puglia è una delle cose che mi ha impressionato maggiormente. Ricordo ancora lo scorso dicembre  quando ero sceso giù da solo  per sistemare alcune faccende di Donna Gnora.  (Sfalcio dell’erba e sistemazione di alcune cose dal notaio). Era una giornata radiosa e mi stavo perdendo a raccoglire qualche sacchetto di olive per metterle in salamoia. Continuavo in questo lavoro incurante del tempo che passava, in maniche di camicia, avvolto in una luce chiara e trasparente e cullato da un aria assolutamente mite… Mi aspettavano circa 1000 chilometri di autostrada, ma soprattutto mi terrorizzava la nebbia e l’umidità di casa mia… Sinceramente in quel momento mi sono chiesto perchè dobbiamo farci sempre del male.

A parte questo, l’impatto con la terra di Puglia mi ha svelato le ricchezze di una regione, ma anche le sue debolezze. E subito mi sono innamorato della ricchezza di questa terra