Secondo uno studio della Coldiretti circa il 15% del totale dei pomodori “prodotti” in Italia è, in realtà, di produzione cinese.
Risulta che l’importazione clandestina di ortaggi dalla Cina sia cresciuta in questo ultimo anno del 120%…. pomodoro, aglio, mele, funghi, sughi pronti, confezioni di cereali. Non è solo una frode commerciale, ma spesso anche sanitaria in quanto si tratta di prodotti che non rispettano le minime condizioni igieniche e produttive.
Questo rimanda direttamente alla questione cinese. In agricoltura la Cina ha un comportamento schizofrenico. Da una parte sta sperimentando tecniche produttive all’avanguardia perseguendo anche il rispetto di criteri ecologici, dall’altra sta producendo una desertificazione di una quantità importante di suolo a causa di opere idrauliche dissennate e di utilizzo del tutto incontrollato di prodotti chimici.
Per contro risulta che la Cina stia acquistando vaste aree agricole in Africa, dove coltiva, con popolazione cinese, prodotti destinati al consumo della madrepatria.
Alla faccia della programmazione! Certo che dare da mangianre ad miliardo e duecento milioni di persone non è una cosa semplice, però a me ‘sta cosa preoccupa più che qualche bolla speculativa….
[…] Cioè se un prodotto e made in Italy deve essere chiara l’origine del prodotto stesso. Sembrerebbe banale, ma così non è. L’esempio più facile da fare è quello dei pomodori. Molto di quello che noi consumiamo con il marchio “made in italy” e di origine foresta. Rimando, per esempio ad un precedente articolo del Blog di Donna Gnora http://donnagnora.wordpress.com/2010/10/19/chi-importa-i-pomodori-cinesi/ (l’autocitazione è un puro fenomeno di narcisismo!) o, http://donnagnora.wordpress.com/2010/09/23/cina-e-agricoltura/ […]