l’ira funesta

Non è che sia così semplice “liberarsi” di afidi e di dorifora.

Uno degli inconvenienti che offre la coltivazione senza chimica è il tempo. Se tu vuoi “diserbare” un terreno devi lavorare di zappa oppure rivolgerti ad un consorzio agrario che ti fornisce prodotti che “diserbano” in un attimo… così con le aggressioni degli insetti… nel mondo della chimica si fa presto: un potente insetticida e via, il gioco è fatto e le verdure crescono senza altri inconvenienti apparenti…

Ma nel mondo della “buona agricoltura” le cose sono un tantino più complicate ed interessanti. C’è di mezzo il tempo di risoluzione del problema che è un attimo più lungo e c’è di mezzo anche un fatto di “testa” . Provare, osservare, ragionare, riprovare….

Ecco perchè, secondo me, la coltivazione diventa veramente un modo particolare di affrontare i problemi ed assume un significato ben superiore rispetto alla semplice produzione di una zucchina o una melanzana. Ma questo fa parte di un modo dei “intendere” particolare del produttore. Questo pensiero mi veniva alla mente mentre leggevo alcuni interventi su questo blog… Ho avuto la percezione che qualcuno potesse pensare: “ma che sfigati questi! sempre un problema nuovo”… oppure: ” ma ‘sti qua stanno sempre a lamentarsi….”. Questo è esattamente quello che penso io  quando sento parlare i coltivatori. Mai che le cose vadano bene: a volte è il clima, altre volte la poca acqua altre volte la troppa acqua, alcune volte gli afidi, altre volte il ragnetto, altre volte la peronospora, altre volte…e via di seguito in una lunga sequela di sfighe…. e anch’io mi ci ritrovo. Eppure ho capito una cosa: non è che uno si lamenta per lamentarsi… è che molto del “pensare” del coltivatore va a finire su quel determinato problema che gli “rovina” il prodotto. Alla fine la cosa fondamentale è che hai la testa dentro quel determinato problema e ti dispiace vedere che le cose non si risolvano come speravi e come vorresti… E’ una specie di preoccupazione costante che fa parte del gioco. Del bello del gioco.

Certo, quando vedi la piantina di melanzane completamente “divorata” dalla dorifora, hai un motto di rabbia, ma subito dopo subentra la voglia di rimediare, di trovare una soluzione di salvare le altre piante… e tutto diventa una sfida, una sorta di ostinato corpo a corpo tra te e il problema.

Visto da fuori, quindi, uno potrebbe anche pensare che questa sorta di “lamentela” del coltivatore sia un modo di essere piuttosto gretto. In realtà solo che conosce il gusto di questa “lotta” capisce di quanto sia coinvolgente questa sfida con gli elementi della natura. E’ un po’ come chi va per mare in  barca a vela: le cose più divertenti sono quando gli elementi ti giocano contro, perchè sono i momenti che meglio ricordi e che ti restano impressi.. Bestemmi contro il vento che non c’è o contro il vento che è troppo forte… eppure, sotto sotto, non aspetti altro, per metterti alla prova, per avere il brivido  della sfida..

ma alla fine, come è andata finire con i miei problemi di afidi e dorifora?

Gli afidi avevano preso di mira la bieta e le zucchine. Ma, detta tra noi, la cosa mi preoccupava relativamente.

Intanto ho notato una grande presenza di coccinelle e questo è sicuramente un buon segno. Infatti la coccinella è un antagonista naturale dell’afide e questo mi aveva rincuorato.

Giravo tra le zucchine preoccupato per l’estensione della contaminazione quando mi vedo due coccinelle intente a fare i loro comodi come se nulla fosse. Mi indigno, con tutto quello che c’è da fare voi vi lasciate prendere da basse pulsioni?! ovviamente a questa mia uscita il maschio reagisce come da copione e di rimando se ne esce con un “fatti i fatti tuoi!” Impunito! gli dico io, ora ti schiaccio, così impari… Vedendo il mio piede d’ordinanza avanzare deciso verso di lui, il coccinello resta intimorito e mi dice con voce concitata: ma tu hai visto quanti afidi ci sono? sono una cifra! certo, gli dico io, è proprio per questo che trovo il tuo comportamento del tutto fuori luogo.

A questo punto il coccinello, senza interrompere le proprie attività, mi spiega: ma lo sai che un solo afide è in grado di moltiplicarsi ad una velocità impressionante per partogenesi producendo femmine che a loro volta figliano femmine già fecondate?  la fecondazione avviene solo una volta all’anno e per tutto il resto dell’anno le afidi fanno femmine già fecondate – ripete – ma ti rendi conto? E secondo te, noi dovremmo riuscire a fronteggiare questa invasione senza avere rinforzi? Noi non siamo afidi e dobbiamo riprodurci con metodi “naturali”. Capisci? noi stiamo facendo programmazione e prevenzione allo stesso tempo…

Convincente!

Di mio ci ho messo un trattamento con EM (microorganismi effettivi) whisky e aceto.. ho risparmiato le piante dove vedevo coccinelle che la sanno forse più lunga di me in fatto di afidi e mi pare che la cosa si sia abbastanza ridotta…

La maledetta dorifora, invece, si è dimostrata un bestia veramente bestiale. Oltre al trattamento di cui sopra, ho anche provveduto ad una irrorazione con olio di neem e EM. Però il grosso del lavoro l’ho fatto d’impulso: un corpo a corpo furibondo!  Non è che le larve della dorifora siano particolarmente reattive… quelle mangiano e basta! in un attimo crescono divorando le foglie delle melanzane e distruggendo completamente la pianta. ma sono tante e sono brutte!

beh, insomma, forse ci rimetterò qualche piantina, ma alcune piante hanno già ripreso a buttare fuori foglie nuove…spero di aver risolto il problema, oppure, questo pomeriggio, prima che arrivi la pioggia ci faccio un altro trattamento  di olio di neem e EM… perchè, a questo punto, l’importante è vincere!