Donna Gnora è un’azienda agricola a conduzione famigliare che produce ortaggi e frutta senza l’uso di chimica sintetica né diserbanti. Facciamo il pane con il lievito madre, esclusivamente con farine da semi antichi macinati a pietra, cotto in forno a legna. Consegniamo le cassette coi nostri prodotti a domicilio in provincia di Venezia (e a Venezia in barca a remi!) Sbircia i prodotti > 

 

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Siamo partiti come un gruppo di amici che, girando l’Italia, ha scoperto persone, produttori, tradizioni, luoghi, sapori da preservare dalla speculazione e dallo sfruttamento dissennato delle risorse e del territorio.

Poi ci si è chiesti cosa fare, convinti che un’azione concreta non potesse essere scissa da una sua sostenibilità economica, che valorizzasse anche le nostre conoscenze e caratteristiche e ci consentisse di continuare le nostre ricerche e divertirsi.

Abbiamo deciso di “scendere in campo”, diventare a nostra volta produttori anche per comprendere meglio le dinamiche e gli sforzi che ci stanno dietro ad una conserva o un insaccato. Per alcuni di noi questo ha significato realmente un cambio radicale di vita: ci siamo trasformati in “apprendisti” contadini. Abbiamo imparato a zappare, seminare, trapiantare. Abbiamo appreso di quanto sia difficile e di quante conoscenze siano necessarie per programmare un orto e di quante conoscenze bisogna acquisire per non ricorrere al uso delle chimica di sintesi per evitare antiparassitari, diserbanti concimi.

Abbiamo coinvolto altre aziende agricole a noi vicine sia da un punto di vista geografico che culturale e distribuiamo la nostra e loro verdura direttamente a domicilio, con un furgoncino a metano o in barca a remi a Venezia, perché anche le consegne come la coltivazione abbiano un basso impatto sull’ambiente.

Riteniamo strategico informare, fare conoscere l’origine di ciò che gustiamo, le storie culturali e le tradizioni legate al territorio e alla nutrizione. Ossia vorremmo fare della verdura e dei prodotti che distribuiamo un veicolo per parlare di ambiente e di un uso diverso del territorio, perché siamo convinti che alimentazione, agricoltura, cultura ed ecologia non possano essere tenuti separati.

Informati bene per mangiare (e vivere) meglio!

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Dieci anni di storia di Donna Gnora: tutto quello che i libri di storia non dicono!

Ebbene sì! La nascita di Donna Gnora è ammantata di mistero. Eppure dieci anni orsono qualcuno aveva già previsto tutto: la crisi economica, la bolla speculativa dei titoli tossici, il peggioramento del clima, la nomina  di Donald, (ovviamente anche quella di Barach).. fino ai minimi dettagli. Per noi di Donna Gnora le tematiche legate ai voucher sono del tutto obsolete.. Per questo si era deciso di dare vita ad una società che si opponesse con intelligenza, sprezzo del pericolo e astuzia volpina a quanto si prospettava come una corsa disperata verso il nulla.

Poche donne e pochi uomini decisi a sconfiggere il trend negativo della crisi mondiale.

Donna Gnora nasce nel 2007 e subito deve subire l’attacco  delle grandi compagnie commerciali che le fanno una concorrenza spietata. E’ del tutto evidente (come dice Cacciari) che Donna Gnora, puntando sulla qualità, sarebbe stata  una spina nel fianco delle grandi multinazionali.

I primi anni di vita, infatti, Donna Gnora che aveva un ingente capitale di partenza, chiuse i propri bilanci in perdita secca al punto che fu necessario ricorrere ad un prestito soci, che rimpolparono il capitale e sebbene fossero in uno stato di pre-indigenza.. sic transit gloria mundi.

La mossa geniale che avrebbe invertito il corso della storia nasce in realtà verso la fine del 2008. In quell’anno menti finissime compresero che si doveva cambiare indirizzo… piuttosto che alla commercializzazione dovevamo rivolgerci (in tutta controtendenza con l’andamento dell’epoca) allo sviluppo dell’attività produttiva.

Si prese in affitto un campo (quello famoso dove un po’ alla volta scesero tutti) e si cominciò a coltivarlo e la cosa riuscì così bene che dopo tre anni non si era ancora riusciti a guadagnare una beata mazza di niente. Il fatto è che ci si accorse che si lavorava troppo poco.

Fu deciso, allora, di incrementare ulteriormente gli orari di lavoro, non più quaranta, cinquanta ore alla settimana, ma attorno alle settanta ottanta e così cominciarono ad arrivare i primo risultati. Nel 2013 il bilancio si chiuse per la prima volta in pareggio…

La crescita esponenziale della nostra società sta ad indicare che se ci si impegna alla fine qualcosa si ricava sempre del tipo mal di schiena, dolori cervicali, reumatismi.

Attorno al 2013, in concomitanza con il primo pareggio di bilancio, alcuni nostri analisti avanzarono l’ipotesi di una trasformazione societaria. Furono intuizioni pesantemente osteggiate dalla direzione strategica della società ma fu la Storia (quella con la S maiuscola) ad imporre la scelta. Nel 2014 Donna Gnora si trasformò in azienda agricola!

Bestia, che roba! Ed ecco finalmente l’acquisto del primo trattore, vecchio di una quarantina d’anni, e di un impianto di irrigazione, di un estirpatore e di una fresa… investimenti per milioni e milioni di euro (esattamente 3500 euro)… E poi sempre più in alto verso una crescita esaltante. L’idea del forno (due anni di pratiche burocratiche e di lavoro per adeguare il magazzino alle norme igieniche) e finalmente Donna Gnora è pronta a competere con (o contro)  le grandi corporazioni.

Altri 2 fatti importanti avvengono nel biennio appena passato. Il primo è che Donna Gonna si trasforma in una grande società di tipo familiare immettendo due giovani risorse nella propria organizzazione societaria. Risorse fresche che portano una ventata di novità nel panorama piuttosto limitato del nostro agire quotidiano. Il secondo fatto eclatante è che a fine 2016 abbiamo dato vita ad una rete d’impresa che si chiama “la rete della terra”. Un pugno contro le multinazionali. Ciapa qua!

Ora noi guardiano al futuro con grande entusiasmo (perché se guardiamo al passato ci viene un po’ di depressione…)

Auguri a noi: donna gnora!

barchevideo

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