Episodio 6: Francesca e Riccardo

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Mi perdo nella campagna del miranese…
“Passa dietro l’Iperlando”, mi spiega Riccardo, “poi vai avanti per 2 chilometri e giri a sinistra poi destra, destra, sinistra, avanti strada bianca, avanti ancora così, che ti sei perso.

Strade sempre più strette ed angoli sempre più acuti, un immagine di altri tempi dove la fitta ragnatela delle strade podestarili rappresentavano la realtà di una struttura agricola fatta di piccole proprietà rurali sempre più distanti da un qualsiasi centro abitato…Però, se posso divagare, quanto belle sono queste stradine bianche che si inoltrano nel cuore della campagna e grazie al cielo che non ci stanno i soldi per asfaltarle!

Bene, alla fine mi salva il telefono. Riccardo viene a prendermi.
Sono finalmente nell’orto di Francesca e Riccardo.
Ci sediamo di fronte Francesca, Ricardo, io. Dopo i convenevoli di rito, chiedo: Francesca, raccontami la vostra storia.

Lei: – io sono di poche parole, sono di origini carniche, lavoro tanto e parlo poco. E’ Riccardo l’affabulatore del gruppo … .e lui inizia.

Andiamo a ritroso nel tempo.. nove anni fa.

Francesca laurea triennale in psicologia, Riccardo iscritto a chimica… entrambi prendono consapevolezza che la strada intrapresa non è quella giusta. Si guardano attorno e vanno alla scoperta del mondo.
Esiste, per chi non lo sapesse, la possibilità di viaggiare e concordare con diverse aziende agricole un sorta di accordo dove in cambio di determinate attività agricole si ottiene di vitto e alloggio. Così i due diventano wwoofer e girano l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo. Imparano un mucchio di cose sulla campagna. Poi vanno in Puglia e poi approdano al Veneto. E ancora in campagna lavorano a periodi a tempo determinato,: lavori duri, pesanti, che non lasciano tempi di riposo e che insegnano quanto dura possa essere la campagna.
Ormai hanno trovato la loro strada: prima prendono in affitto un terreno poi, due anni fa si stabiliscono nel terreno che ora ho davanti ai miei occhi.
Lo guardo ostentando indifferenza. Guardo l’orto e colgo tutto l’amore che quei due hanno per la terra.

Francesca e Riccardo hanno messo in piedi una CSA. Che cos’è questa roba? Avremo modo di parlarne diffusamente in seguito, ma resto incantato ad ascoltare come funziona una Comunità a Supporto dell’Agricoltura. Nella CSA chi acquista i prodotti non è un semplice acquirente. E’ un protagonista del rapporto tra terra, agricoltura e produzione.

In qualche modo si crea una comunità che riscopre la centralità della terra, del luogo da cui nasce gran parte della nostra alimentazione. Ma non solo, è la riscoperta di radici potenti che troppo spesso cerchiamo inconsapevolmente di recidere. Ok, sto parlando a vuoto. Mi sono fatto prendere la mano.
Dunque Riccardo e Francesca hanno il loro orto. Valutano che possono fornire verdure per 40 nuclei familiari. Sulla base della loro esperienza di contadini redigono un programma colturale e lo discutono con i componenti della CSA. Il programma si modifica e si adatta alle necessità espresse…. Ogni famiglia poi versa la quota annuale che da diritto a ricevere il tot di verdure stabilito ed ogni settimana ogni nucleo prende quello che l’orto ha prodotto… Ovviamente questo stretta relazione tra produzione e consumo innesca dei rapporti positivi non solo di solidarietà, ma anche di conoscenza della stagionalità, di relazione con il mondo vegetale, di rapporto con l’ambiente… dovrò proprio raccontare questa storia delle CSA.

Lascio i miei amici e sono proprio contento di aver incontrato due belle persone, il loro cane e il loro amato orto.