10 motivi per scegliere l’orto in cassetta

Vivo a Bologna da un po’ di mesi. Tra una mortadella e del ragù qualche sera fa ero a mangiare una pizza con amici. Tra questi, 2 erano a me sconosciuti e parlando di chi sono / cosa faccio ovviamente è saltata fuori Donna Gnora. A un certo punto è arrivata LA domanda spinosa e secca (che tutti vorrebbero fare?)

“Ma perchè uno dovrebbe preferire voi al supermercato?”

Ammetto che sono rimasta leggermente interdetta. Seguendo questa azienda dalla sua nascita per me alcune cose sono diventate nel corso del tempo dati evidenti e scontati.

Non voglio fare un discorso propagandistico e ci tengo a fare una precisazione:
i nostri competitors sono le grandi distribuzioni, non gli altri contadini che fanno più o meno la stessa cosa che facciamo noi. Quelli sono amici e colleghi.

Quindi ecco 10 motivi per scegliere l’orto in cassetta

1) stagionalità

“diciamoci la verità:
non esiste il pomodoro invernale nato semplicemente grazie alla protezione di una pellicola di nylon.. E’ chimica, signori miei, pura e semplice chimica quella che permette che in pieno inverno, per quanto al sud, nascano pomodori e zucchine e melanzane…
Non bastano le serre riscaldate… e nessun produttore si sogna di spendere migliaia di euro per riscaldare le serre ed affidare i propri guadagni alla normale attività del calore… se investo in calore devo anche garantirmi la maggior produttività del mio investimento e allora vai di concime, vai di chimica perché con la chimica faccio sì che il pomodoro diventi bello rosso e assomigli ad un pomodoro maturo…” tratto dal post quando la verza esce dagli occhi

 

2) gusto

Posso parlare proprio perchè vivo a Bologna da qualche mese e non sempre riesco a recuperare la verdura a Noale. Appena mi sono trasferita andavo al supermercato con risultati tragici.. che fosse radicchio, verza o porro, quasi quasi, tutto aveva lo stesso gusto vuoto. (Per fortuna da un po’ ho trovato una cooperativa che fa più o meno quello che fa Donna Gnora e sono felice.)

3) senza senza l’uso di chimica sintetica né diserbanti

“Questa scelta non è solo salutistica ma anche politica. L’acquirente quando prende un prodotto che arriva dall’altra parte del mondo o che ha un’enorme impronta ecologica, che sia per il packaging o per i metodi di produzione energivori o inquinanti, contribuisce a quel sistema che invece cerchiamo di combattere. Abbiamo fatto la scelta di non inquinare, anche se questo significa per noi una produzione inferiore e più incerta, però a mio parere più giusta.” tratto dal post Scrivono di noi su Mamatips!

4) non usando pesticidi non inquiniamo il suolo e le falde

Sono circa 9000 anni (giorno più giorno meno) che l’uomo coltiva la terra. Negli ultimi 50 anni abbiamo cominciato ad usare la chimica sulla terra… splendidi risultati ivi compreso il pericoloso aumento delle terre oramai completamente sterili. Ora l’inquinamento idrico è veramente pericoloso perché va a contaminare uno degli elementi assolutamente essenziali per la nostra sopravvivenza.. tratto dal post Contaminazione

5) packaging ridotto e riutilizzabile

..anche nel packaging cerchiamo di essere gentili con la terra e a basso impatto ambientale e usiamo cassette in legno o plastica riciclata per non produrre rifiuti inutili.. così come i contenitori delle uova: all’estetica del personalizzato scegliamo la bellezza del riuso.

6) sosteniamo la biodiversità

per approfondire rimando a questo articolo Fare semi

 

7) rapporto diretto produttore consumatore a km 0, direttamente a casa tua (o in ufficio)

siamo convinti che alimentazione, agricoltura, cultura ed ecologia non possano essere tenuti separati e vorremmo fare della verdura e dei prodotti che distribuiamo un veicolo per parlare di ambiente e di un uso diverso del territorio. Ci piace raccontare quello che facciamo e come lo facciamo (c’è certamente da considerare che siamo un’azienda famigliare moolto piccola e il tempo è pur sempre quello che è..)

8) non produciamo solo verdura

ma anche conserve, succhi, passate e patè..

9) a venezia consegniamo in barca a remi

Dall’incontro con l’associazione il Caicio sono nate le consegne in barca a remi del mercoledì a Venezia. Vogare per Venezia portando le verdure significa per noi ridurre l’impatto ambientale, non rovinare le rive facendo moto ondoso, muoversi lentamente in una città che dev’essere lenta, chiaccherare da barca a barca e con passanti in riva per scambiarsi consigli o dibattere sulla situazione delle campagne o del meteo, ci fa amare l’acqua, le tradizionali imbarcazioni veneziane in legno e divertire (un sacco).

consegne a domicilio barca a remi venezia

10) facciamo il pane con il lievito madre, esclusivamente con farine da semi antichi macinati a pietra, cotto in forno a legna

se doveste farvi la farina per il vostro pane ci mettereste pesticidi, concimi chimici, anticrittogamici, diserbanti ed amenità simili? avete mai letto di che cosa siamo capaci di buttare dentro quello che un giorno sarà il nostro cibo?
ecco, appunto. Noi il pane lo vogliamo senza intervento della grande industria chimica con i suoi prodotti.
Per questo si va in cerca delle sementi antiche, perché queste non vogliono chimica. Sono arrivate fino a noi grazie al fatto che per secoli sono state prevalenti su insetti, muffe, erbe infestanti e il pane che se ne ricava è ricco e buono…. e per approfndire sulle scelte del nostro pane rimando a questo post