il primo fiore

Lo scorso febbraio me ne andavo per l’orto con sentimenti contrastanti..un po’ sconsolato per la desolazione invernale e un po’ bramoso di riprendere al più presto la coltivazione.

Era stato un autunno ed un iverno piovoso e la terra era pesante d’acqua e tra me e me mi ripetevo… possibile che non posso fare nulla adesso?

Ovviamente l’acqua ha il vizio di gelate ad una certa temperatura e quando la terra è così un po’ fradicia e un po’ ghiacciata è meglio lasciarla ferma perchè lavorarla diventa controproducente e si fanno sono danni.

Pur sapendo bene tutto questo non ero comunque tranquillizato e continuavo a chiedermi cosa potevo piantare in quella terra che avrei quasi sicuramente rovinato..

Poi  la folgorazione: topinambur.  Noi li abbiamo mangiati raramente, ma quelle poche volte sono rimasto piacevolmente sorpreso dal gusto sorprendente di questo tubero che nasce spontaneo lungo i corsi d’acqua  e che in autunno colora del giallo dei suoi fiori alcuni lembi del nostro paesaggio.

Bella idea, mi son detto (se non me lo dico io…)

Mi sono messo subito alla ricerca di topianbur trovandone una cassetta  piuttosto cara al mercato del biologico…

Ovviamente mi sono  informato in internet restando sorpreso dalle virtù anche terapeutiche di questo tubero..

Bene presto detto  presto fatto. cercando di non fare danni e senza lavorare il terreno ho “seminato” una lunga file di pezzi di topinambur lungo il confine del  campo.

Poi mi sono perfino imenticato di questa mia realizzazione. Lungo il confine si è creata una selva di erbe sulle quali svettano arbusti erbacei lunghi più di due metri. Chissà, mi chiedevo, se poi nascerà qualcosa…. da alcuni giorni è possobiile scorgere lungo le strade e i fossi degli arbusti in fiore. Specie di grandi margherite di un giallo intenso…

Ma nel mio campo nulla….. nulla fino a ieri, domenica quando ad una attento esame ho finalente scornto il primo fiore di topinambur sbocciare.

e son soddisfazioni!