i semi

Questo post lo “devo” a Silvia che giorno fa segnalava un articolo su Terra nuova relativo allo scambio di “semi antichi”. Per inciso chi non conoscesse la rivista “terra nuova” può tranquillamente segnalarcelo e provvederemo a fargli avere una copia in visione. E’ una rivista veramente interessante e ,devo dire, veramente utilie

Certo, reperire seni “antichi” che in realtà potremmo semplicemente chiamare semi non ibridati, è una attività molto divertente. L’altro giorno abbiamo fatto una prima semina di pomodori ed è stato bello constatare la molteplicità di qualità che abbiamo a disposizione. Di alcuni semi, poi abbiamo veramente anche quantità rilevanti, di altri potremmo fare solo alcune piante. Così per i peperoni e per le tegoline.

Ovviamente non tutte le  varietà di pomodori si adattano al nostro clima e al nostro terreno… ecco che il problema diventa più complesso. La selezione qualitativa è assolutamente essenziale.

Nel caso, per esempio, del frumento sarebbe bello trovare quelli che si utilizzavano prima della “battaglia del grano” fatta dal fascismo allo scopo di far crescere la produttività dei terreni. Ma non sarebbe nemmeno brutto trovare le diverse qualità di frumento che furono introdotte negli anni trenta e che probabilmente davano delle sementi di ottima qualità. Qua nel Veneto andavano per la maggiore qualità che avevano il nome di “Ardito”, “pastore”, ” rieti” … ma anche molti altri….  Oggi non solo questi nomi sono ricordi di persone ormai ottugenarie, ma è molto difficile ritrovarne qualcuna,

Questa foto è stata scattata ieri e “testimonia” un nostro tentativo di ritrovare alcune qualità ormai introvabili. Fabio ha trovato da un contadino alcuni semi… sono semi che un anziano   contadino  austriaco affermava di aver senato da sempre… vedremo che qualità uscirà… se poi avremo sufficiente seme, almeno qualche decina di chili, proveremo il prossimo anno a seminare un campo.. cioè ci vuole pazienza!

Per esempio abbiamo più qualità di peperoni, ma una sola è degna di essere piantata ed è qualla che ci arriva dall’orto di una zia di Paolo che ha da sempre messo via i semi … e sono almeno una quarantina di anni che quei semi si sono selezionati progressivamente adattandosi al nostro ambiente.

E una cosa ho imparato in questo breve periodo che mi interesso di agricoltura. C”è molto interesse e molta buona volontà, ma arrivare a selezionare buone qualità di semi che si adattino al nostro ambiente non è così semplice, immediato e realistico. Ci vuole pazienza e costanza.

Ci sono  sorprese. Mi raccontava un mio amico ortolano di aver seminato i semi di un peperoncino piccantissimo che arrivava dal Messico… il primo anno il frutto ottenuto era ancora piccante, ma un po’ più grande dell’originale… poi di anno in anno aveva ottenuto frutti sempre meno piccanti e più grandi, per arrivare, alla fine, ad ottenere uno dei soliti peperoni grande quadrato e per nulla piccante….