il programmatore

Ho chiuso la porta dietro di me.  E’ una porta  stagna  La stanza  è insonorizzata, i contatti con l’esterno sono impediti da pareti spesse, non ci sono finestre. L’unica apertura è costituita da telescopio con il quale scruto il cielo. Sul tavolo tabelle, effemeridi, calcoli e carte della volta celeste.  Ho anche un elaboratore con una capacità di calcolo impressionante. Uscirò da questa stanza solo dopo aver programmato il calendario delle semine del campo!

Cominciamo così… con Giove in Ariete e Plutone in Sagittario. Questi dominano l’elemento calore. Ma un freddo avversario è costituito da Saturno in Vergine che in parte viene sostenuto da Venere. Mercurio e Marte in Vergine. Difficile prevedere chi prevarrà. In realtà solo urano e, per un paio di giorni, mercurio sono responsabili delle precipitazioni. E’ quindi ssai difficile fare previsioni” Ecco, così comincia l’anno… ed io dovrei trovare il bandolo della matassa?!

E continua “Tempo di piantagione dalle ore 11 dell’8 alle ore 16 del 19″

Tempo di piantagione? in gennaio?  E questo è solo l’inizio. Uno penserebbe che per fare un orto basti buttare là quattro semi che al resto ci pensa mamma natura… ecco, appunto. Uno che pensa così non ha nemmeno la più pallida idea di cosa sia fare il contadino.

Le frasi riportate sopra in corsivi si rifanno al calendario delle semine 2012 di Maria Thun – Editrice antroposofica – Milano. A segnalarmi questo volumetto incredibile fu un agronomo durante un corso di orticultura. Lui non era certo un seguace delle teorie di Rudolf Steiner. Era un agronomo di quelli pratici e concreti dove ben presente era lo scopo principale della coltivazione di verdure: fare soldi! ossia rendere più produttivo possibile la propria attività di coltivazione. Eppure ad un certo punti se ne uscì con un ” non so come e non so perchè, ma quel calendario funziona. Vi consiglio di seguirlo!

Così provo sempre ad orientarmi nel ginepraio di simboli, appunti e abbreviazioni per cercare di capire dove e quando seminare, quandi trapiantare e quando raccogliere. Capita per esempio di trovare indicazioni di questo tipo: Farfalle notturne dalle 22 del 6 alle 23 dell’8 e il mesi di riferimento è maggio. E a luglio ti imbatti in “lotta alle cavallette dalle ore 18 del 17 alle ore 5 del 19” Due notti a combattere corpo a corpo contro le cavallette. Vita dura.

C’è chi semplicemente crede che sia la luna a regolare il tempo delle semina, quello del trapinato e quello della raccolta: Semplificazioni!

In realtà sto veramente cercando di mettere giù in un foglio elettronico il tempo di semina di ogni pianta. Ma non solo. Sto anche cercando di procedere annotando dove seminare ricordando cosa ci stava in quel dato punto l’anno precedente. Questa attività si chiama “avvicendamento” e si basa sul principio che non bisogna mai seminare il medesimo ortagio nello stesso luogo dove è stato seminato l’anno precedente. Tutto questo ha a che fare con la presenza di azoto nel terreno. Alcune piante lo consumano abbondantemente, altre , invece, lo fissano al terreno. Da questa attività nasce la necessità di alternare piante che consumano a piante che fissano. C’è poi un altro problema che si chiama consociazione. Cioè alcune piante si aiutano tra loro, altre non si possono sopportare…

Insomma, programmare un orto non è poi così facile.

Certo, non serve chiudersi in un stanza assetica, insonorizzata, protetta da spesse pareti e separata completamente dal mondo da una pesante porta stagna..  Non serve…. ma a me piace così!