all’improvviso mi sveglio angosciato.
Sono le tre e mezzo di notte e le tenebre notturne si sono squarciate per un attimo attraversate dal bagliore di un fulmine… la pasta madre! non ho più la pasta madre! scendo in cucina e come un pazzo guardo sopra il piano di lavoro, dentro il frigo, apro tutti gli sportelli, guardo dentro il forno, sopra i mobili, sopra la caldaia…. giro per il soggiorno, la stanza da pranzo, sposto tutto apro credenze scruto piattaie cassetti dovunque… il nulla… non ho più la pasta madre… che ne sarà di me, novello fornaio senza più la mia massa fermentante, il mio orgoglio di panificatore, la mia assicurazione sul futuro?
disastro… non potrò più panificare per un po’ di giorni….. poi, al mio risveglio, quello vero, mi ritrovo la mia pasta madre là dove l’avevo lasciata la sera prima….che incubo!
per questo ho messo in produzione altri due ceppi di pasta madre. Paola, da parte sua, ha pensato bene di attivarsi anche lei mettendo in opera, a sua volta, un altra pasta madre…. ci crederete o no, ma ogni pasta madre è diversa dall’altra…
a questo punto è bene dire come si fa la pasta madre per chi ancora non lo sapesse…
io procedo in due modi.. non aspettatevi, da me, una qualche indicazione esatta… tipo prendete 75 grammi di farina…. io vado ad occhio e so che il mio obiettivo è quello di fare un panetto grande poco meno di una palla di neve o se preferite da tennis.
il primo modo è quello di mettere un cucchiaio di miele, iìun po’ fi farina di buona qualità, possibilmente di grano duro semi integrale o di gran o tenero tipo 2, aggiungere acqua tiepida in modo da formare, appunto la nostra palla di neve (anche più piccola)…. poi, dopo averla lavorata e resa belle elastica, mettetela dentro un piccolo recipiente coperto …e possibilmente lasciatela in un posto a temperatura costante di 20 gradi… o poco più… dopo 24 ore riprendete la vostra pasta madre in fieri e buttatene via metà. Se proprio non volete buttarla via… fatene una schiacciatina e mettetela a cuocere rapidamente in una pentola … una girata ed una voltate ed avete inventato una sorta di piadina primordiale!
Riprendete la restante massa e reimpastatela con un altro po’ di acqua tiepida e farina…. fino a riformare la nostra palla di neve.. questa operazione dovrete ripeterna ogni giorno per almeno cinque volte (ossia per altri cinque giorni..) dopo già dal terzo quarto giorno dovreste vedere che la vostra pasta madre comincia a lievitare… pochetto… ma comincia il processo fermentativo… a questo punto (fatti i nostri cinque sei passaggi giornalieri) la lasicate la pasta madre crescere per un altro giorno…. l’ odore della pasta madre deve essere acidulo e deve essere bello evidente il processo di lievitazione… poi quando usate l’impasto ricordatevi sempre di mettere via un po’ della massa … a lievitare per l’uso futuro… prima di usare di nuovo la pasta madre è bene lasciarla a lievitare per 48 ore…. se non la usate subito (dopo le 48 ore) potete aggiungere un po’ di farina ed acqua e rinfrescarla… piuttosto che secca e sempre meglio lasciarla bene inumidita…
il secondo metodo per fare la pasta madre è perfino più facile….
Ciao!Sono una delle “Cavie “che ha provato il tuo pane!!!!Il sapore era buono,x me che amo poco il sale..il profumo mi piaceva un sacco..se devo trovare un difetto,direi la scarsa alveolatura ed il fatto che il giorno dopo era decisamente inmangiabile x quanto si era indurito…x fortuna ne avevo tgliato abbastanza a fette ed ho salvato il più!Non ti sto criticando,eh…ti sto solo dando i miei pareri in modo tale da poterti migliorare!!!!Anch’io ci ho provato con la pasta madre…ma son riuscita a farla morire!!!!Se nn ti offendi,ti passo il link di una fantastica ragazza che in quanto a pane e pasta madre è una bomba….!!!!L’unica cosa che ti chiedo in cambio è che tu condivida con tutti la fonte!!!!Ecco il link:http://www.ilpastonudo.it/cose-di-base/la-pasta-madre/ e poi http://www.ilpastonudo.it/lievito-naturale/il-pane-con-la-pasta-madre/ ciao e buona giornata!!!!!
grazie per il commento che non mi offende di certo. (assassina!)
e grazie per i link che vedrò di introdurre anche su altri punti del blog.
per quanto riguarda l’alveolatura hai ragione. Però su questo ha la sua rilevanza il fatto che uso una farina a grano duro piuttosto povera di amido, come la saragolla.. Se, infatti, avrai modo di provare il pane prossimo venturo, dove userò invece la farina di gentil rosso tipo 2, ossia semi integrale, l’alveolatura dovrebbe essere migliore.
però, ovviamente, cercherò di migliorare. Tradizionalmente la saragolla veniva panificata con l’aggiunta di qualche patata lessa nell’impasto proprio per aumentare la quantità di amido e rendere + soffice il pane.
Il problema, dunque non sta solo nella pasta madre, ma anche nelle farine che è un mondo tutto da scoprire…
a presto
Attendo la prox pagnotta allora!!!!!
Quest’ultimo pane non mi è dispiaciuto x niente…ribadisco che a me piace il pane con pochissimo sale,xciò….bingoooooooooooooo!!!!!!Oggi ancora buono…crosta coriacea xò!!!!alla prox!!!!