mercoledì mattina

saranno le sei, ma la luce è piena forte tersa. Mi ricorda quella luce di un isola siciliana che, appena sbarcato da un piccola nave da trasporto, mi colpì per la sua intensità. Ed era appena l’alba.

Attorno a me il silenzio rotto solo dal ronzio di qualche calabrone.

Raccolgo zucchine. I fiori gialli, aperti e turgidi di rugiada, contengono ognuno almeno due api. Per un attimo temo che il leggero movimento del coltello che taglia alla base la zucchina vada ad infastidire le api che potrebbero sentirsi minacciate dalla mia presenza. E invece no. Capisco subito che si crea una sorta di complicità, tra me, le api e la pinta di zucchine. Mi chiedo se questa possa soffrire dalla amputazione del frutto, ma non mi pare di colgliere sofferenza, ma piuttosto provo riconoscenza per il dono disinteressato che la pianta ci da.

Poi passo alle melanzane: sono un trionfo!. Il bello è che non ho mai amato particolarmente la pianta della melanzana fino al giorno che me la sono vista invasa dalla dorifora.  Da quel momento salvare quelle piante è stata una missione, una sorta di sfida alle mia ancora scarse capacità contadine. Ed ora, se c’è un posto dove amo sostare nell’orto è proprio in mezzo alle melanzane a contemplare il rigoglio della vegetazione.

Ed eccolo la, il cetriolo! il colpevole, il portatore sano ed innocente di escherichia coli! innocente comunque perchè la verdura in se non ci ha niente a che fare con i coli batteri… in caso può essere l’acqua contaminata… ma questo è un altro discorso. Il cetriolo è di un vitalismo incedibile. Da un giorno all’altro è capace di buttare fuori nuovi fiori e nuovi frutti in quantità industriale. Forse, se mi fermo davanti al cetriolo per dieci minuti, riesco a percepirne la crescita. Quello che si dice :crescere a vista d’occhio! Ma io non amo molto il cetriolo. Poi la memoria visiva mi manda alla “cassetta” ordinata da “nonna carla” (che altro non è che mia madre in persona!) e la nota a fianco dell’ordine: NO CETRIOLI. Eccola là, l’origine di una antica diffidenza!

Saranno le 6 e un quarto è già comincio a sudare: giornata calda, oggi. Bisognerà dare acqua anche se le previsioni dicono tra tra domani e dopo domani dovrebbe piovere… e stranamente le previsioni hanno ripreso a sbagliare.. nonostante la tecnica, i satelliti, i modelli matematici. A volte le previsioni sbagliano ed ho imparato che quando serve è necessario dare acqua anche a prescindere da quello che viene previsto…

Passo accanto ai fagioli. Rigoglio! pieni di fiori e di api che ronzano attorno.

Ma vado di fretta, uno sguardo ai pomodori che cominciano a rosseggiare qua e là… è proprio estate!

Devo correre a finire le cassette per essere alle dieci al Tronchetto. E poi mi aspettano altre consegne a Mestre. Lascio l’orto mentre vedo tutte le cose che dovrei fare… rimando tutto al pomeriggio…