Il primo ministro è andato a Cernobbio. Là, davanti alla platea della Coldiretti dove sono confluite le migliori risorse del Paese ha vaticinato la fine della crisi.
Sospiro di sollievo generale: il professore ci concede la ripresa del sogno dello sviluppo.
Poi altri dati confortanti: l’occupazione nel settore dell’agricoltura è cresciuta del 10% e ci sta pure una grande crescita dell’occupazione giovanile il 4% in più, sorbole!
Ma non solo, ci sono perfino un 3% il più di nuove aziende!
Che roba, che trionfo! L’Italia rurale si è messa in movimento e sta facendo vedere i sorci verdi ad industria e servizi. E’ un Italia che vede verde, che vede progresso e sviluppo per tutti e che poggia i propri sogni proprio in quel settore che tutti pensavano dimenticato.
Bene! ma adesso basta scherzare, torniamo alle cose serie.
ora come ora nel Bel Paese sono coltivati qualcosa come 12 milioni di ettari gran parte di questi a mais e soia per nutrire animali da macello ( e anche questo è un dato su cui riflettere….)
Dodici milioni di ettari coltivati per nutrire sessanta milioni di abitanti…vuol dire che ogni persona che vive nel nostro paese ha circa 200 metri dedicati alla produzione di beni primari. Sono sufficienti per fornire ad una persona i cereali, la carne, le verdure, tutto il necessario per il suo sostentamento? assolutamente no.
Poniamoci un altra domanda: quanto terreno agricolo è stato abbandonato nel corso di questi anni? a quanta superficie colturale abbiamo rinunciato? non ho voglia di cercare… se solo siete un po’ curiosi in internet troverete tutti i dati di una catastrofe…
E’ evidente che uno sguardo positivo sul mondo fa bene all’umore e quindi: viva! tutti a guardare il dito che indica la crisi e ad evitare di guardare in faccia la crisi.
Oggi leggo che Germania e Francia non vogliono toccare il meccanismo di sovvenzioni che l’Europa da ai coltivatori.. Non so quali siano le proposte alternative alla PAC, ossia al sistema di contribuzione… Non so e nemmeno mi interessa perchè i piccoli agricoltori come noi dalla PAC ci hanno perso prima di tutto dignità, e poi tutto il resto. Non è con un sistema di contribuzione ( io, come molto altri, non ho mai preso niente di niente!!!) che si aiuta l’agricoltura! E’ con un intervento serio sulla filiera della distribuzione che si può aiutare l’agricoltura, E’ togliendo il ricatto della grande distribuzione, i prezzi imposti dalle mutinazionali, le norme di burocrazia assurde, il divieto di scambiare liberamente i semi e, al contrario, imponendo il divieto di ricorrere alla chimica di sintesi e agli OGM che si libera l’agricoltura… MA tutta la politica va decisamente nella direzione opposta. Questo è il dramma! E questo avviene perchè le leggi del mercato, quelle della finanza, quelle della politica rispondono ad un criterio sempre più lontano dall’uomo e sempre più nelle mani di pochi brutti e perfidi soggetti!
Però, che bel dito!
Ho solo una citazione per rispondere: “Ci sono persone così povere che l’unica cosa che hanno sono i soldi”.
Buon Ottobre!