A volte vado in campo e sono colto dal delirio.
Soprattutto dopo una bella pioggia (cosa rara… una pioggia senza grandine, una pioggia onesta senza che la terra sia diventata prima una crosta dura e secca come penso dovrebbe essere, secondo la mia visione, la superficie di Marte) “entro ” in campo e passo in rassegna i filari di piante…. Non tocco nulla, guardo solo con l’occhio attento del generale che tutto vede e niente capisce.. Solo che si sente un gradino sopra… ha la sensazione di percepire come si sentano i radicchi, cosa si stiano dicendo le insalate (sempre là a chiacchierare e sparlare delle biete…), e ascolta i racconti dei cavoli (mi ricordo di quella volta che…)
Bravi, bravi, mormoro tra me e me… bene, bene, continuiamo così… poi arrivo nella zona dove ancora stanno marcendo cumuli di piccoli pomodori, in quella dove le carote stentano a farsi strada perchè, come dicono sempre loro: la terra è dura!… e poi le aree incolte… caspita che vegetazione di erbacce…. domani è giorno di decespugliatore per cercare di fare una qualche pulizia….
ma il mio occhio, una volta tanto, si bea del rigoglio della vegetazione.
Comments are closed.