Per il mondo si agita una nuova pandemia. E’ la sindrome di Trump: malattia che si manifesta negando l’evidenza della crisi climatica e che ha la strana sintomatologia di rifuggire da ogni consesso internazionale nel quale si cerca di trovare un minimo di accordo per ridurre gli effetti dell’inquinamento e del disastro prossimo venturo.
Così la COP 29 invece che cercare una qualche via d’uscita all’immobilismo dei nostri governi (nostri? Governi?) sulle questioni ambientali si ridurrà ad una sfilata di personaggi minori in cerca d’autore. Mancherà The Donald che non vuole nemmeno sentire parlare di emergenza climatica, mancherà Putin che è occupato a spargere bombe di qua di là, mancherà Macron che ha un impegno improrogabile con il dentista, mancherà Ursula von der Leyen che per quei giorni ha programmato di sentirsi indisposta.. Non ci sarà nemmeno Biden che deve ritinteggiare la Casa Bianca visto che è stato sfrattato.
Ma non è un problema.
Donald non ci sarà, ma la sua ombra sarà più pesante del monte Tai. Lui ha già deciso che straccerà gli accordi di Parigi sul clima, ha già lanciato il suo motto “trivella, bambino, trivella” per fare sorridere i suoi amici petrolieri che tanto gli hanno donato in questa campagna elettorale e continuerà a raccontarci la favola della sua epoca d’oro. Fino a tutto il 2028 sarà un tripudio di disastri del tutto imprevisti e imprevedibili, ma che rientreranno nella normalità. D’altronde, non è sempre stato così?
In questi giorni i dati finora raccolti ci dicono che il 2024 è finora l’anno più caldo di tutti.. Abbiamo superato quello che ci eravamo dati come il limite per il 2030…. non superare un grado e mezzo di aumento della temperatura media mondiale….ora come se niente fosse il limite è spostato a 2 gradi centigradi sempre per il 2030.
Ho chiesto all’intelligenza artificiale di dirmi cosa succederà se dovessimo arrivare a 2 gradi di incremento della temperatura rispetto al 1900. La sua risposta termina così:
“La soglia di 2°C è considerata un punto critico per evitare i danni peggiori, ed è per questo che l’Accordo di Parigi mira a limitare l’incremento a 1,5°C. Tuttavia, le attuali tendenze delle emissioni suggeriscono che sarà difficile rispettare anche questo limite, rendendo necessari sforzi ancora maggiori nella riduzione delle emissioni e nell’adattamento.”
Ecco, con l’elezione di Trump ci siamo giocati anche la possibilità di stare ad di sotto di questa soglia: Salute!
Quando si parla della grande politica, dei grandi del pianeta, delle strategie dove solo le aquile osano volare, a me viene un sorta di magone. Erigo monumenti alla rassegnazione, mi sento oppresso dall’impotenza, e che siamo noi piccoli uomini e piccole donne di fronte alla magnificenza degli eletti ( noi siamo gli elettori), mi sento depredato di ogni dignità. Taci tu, lavora e consuma, consuma e lavora!, ma soprattutto consuma, che ci servi solo per questo!
In realtà io so che noi, bassa forza lavoro, poveri ed inutili, abbiamo un difetto di fabbricazione: non siamo consapevoli della nostra immensa forza!
Per esempio: noi fortemente condizionati dalla grande distribuzione. La grande distribuzione condiziona i produttori di materie prime, condiziona la qualità delle materie prime, impone i prezzi e impone le mode alimentari… Tutto questo funziona se noi siamo passivi, soli e disinformati.
Pensate a cosa potremmo fare, per esempio, se decidessimo tutti di ridurre il consumo di carne al massimo ad un pasto solo alla settimana.
Metteremo in ginocchio tutto il sistema produttivo. Il 70% della terra coltivata viene utilizzata per produrre cibo per gli animali che poi mangiamo. Mangiamo mucche che sono alimentate a mais (la mucca è un erbivoro, non un granivoro). Le alleviamo per mangiarle ( e già questo è pessimo) e le teniamo in modo orribile, sempre legate, senza che queste godano mai dell’aria libera, del sole, dell’erba, della vita. E ce le troviamo nei supermercati fatte a pezzi, piene di antibiotici e di chissà cosa per farle ingrassare rapidamente….
E se invece noi non compriamo più carne o ne limitiamo il consumo potremmo addirittura alla lunga modificare gli investimenti e le politiche europee a favore di cereali e produzioni biologiche. E poi faremo anche del bene alla nostra salute…
Provate ad immaginare che ripercussioni avrebbe un tale comportamento… alla faccia della Mac Donald!