gli ogm sono un progresso per l’umanità?

A me di stare contro il progresso proprio non piace. Cioè io sono convinto che tornare alla terra non sia la scelta di chi abbia una visione retrograda, un po’ fuori dal tempo, che guarda al passato come ad un epoca d’oro e scruta nella società attuale i presupposto di tutti i mali del mondo.

Tornare alla terra con la consapevolezza che forse non è tanto importante avere le scarpe griffate, la macchina di grossa cilindrata e i figli agghindati con le ultime novità in fatto di vestiti, quanto piuttosto il gusto di scoprire i profumi, i sapori, la soddisfazione di vedere delle piante crescere, il senso di una rinata disponibilità nei confronti della gente, il non sentirsi necessariamente in dovere di apparire per quello che si è, o non si è…Il lavoro manuale, dopo più di trent’anni passati tra carte e scartoffie in vari uffici, non dimenticando che poi devi assolutamente ricavare per te tutto lo spazio per nutrire anche la tua testa, pensando, leggendo, scambiando idee e notizie… Beh, per me tornare alla terra non è solo essere passato per una serie di sconfitte,  ma è anche luogo di scoperta continua… Quanto lontano ero dalla realtà semplice semplice …. Così ho scoperto il mondo della produzione agricola… un altro mondo che sta rapidamente degenerando, tanto per non farsi illusioni! Tanto per ribadire che il rispetto per l’ambiente, la terra, la vecchia Madre Terra, non è così scontato, così facile e semplice da perseguire. Arrivare a rispettare la terra è un processo tutt’altro che facile e semplice al giorno d’oggi. La produzione agricola è invasiva. Guarda alla catena del sistema produttivo è l’anello più debole di questa catena è proprio quello che avrebbe maggiore importanza. E’ come noi coltiviamo, come ci procacciamo quello che è il nostro alimento. Questo è l’anello più debole. E’ quello più ricattato e sotto scacco di tutta la filiera alimentare. Vuoi sopravvivere? devi produrre a questi costi imposti, perchè il mercato decide che il grano per il pane lo si compera all’ingrosso a 110 euro a tonnellata… e se dentro a questo prezzo non ci stai dentro, allora il tuo grano te lo mangi tu… non lo vendi a nessuno…. Ed ecco la logica perversa della globalizzazione commerciale… dobbiamo essere concorrenziali con i contadini statunitensi o canadesi o argentini… anche noi vogliamo gli ogm.  Perchè con gli le sementi ogm aumentiamo la produzione e poco importa se in Agentina le regioni cerealicole stanno avendo una crescita esponenziale di tumori grazie ai preparati che vengono utilizzati in associazione alle sementi modificate…. poco importa se diventiamo totalmente dipendenti dalle grandi multinazionali cerealicole, poco importa se 200000 piccoli contadini indiani si sono suicidati perchè non più in grado di pagare le multinazionali…. Cioè siamo arrivati al rovesciamento dei ruoli… non sono le compagnie cerealicole che pagano i contadini… è il contrario. E’ questo inganno dell’aumento della produttività che rovina e distrugge la terra, la disertifica e rende il contadino tossicodipendente da una compagnia multinazionale che in nome della maggiore produzione e di potenziali maggiori guadagni, diventa il tuo spacciatore. Ti vende il seme, ti vende i fitosanitari che sono compatibili con quel seme, ti vende i fertilizzanti che esaltano la tua produzione e finalmente di compra anche tutto quello che tu hai prodotto. Ma a questo punto il prezzo lo fa lei è c’è da scommetterci che tu sei costretto ad indebitarti… ormai sei ridotto ad essere un tossicodipendente… se vuoi provare a sopravvivere devi affidarti al tuo spacciatore. Chiamala Monsano, chiamala Bayer  o come meglio preferisci… sei comunque fottuto..

E noi verso questa strada vorremmo incamminarci perchè dobbiamo essere competitivi con i produttori argentini, o con quelli indiani o con quelli canadesi….

No, non è questo quello che cerco! No, non è questo il progresso!