“Batter marso” o “Ciamar primavera” nelle sue diversità locali era una tradizione che i contadini dall’altopiano d’Asiago fino alle campagne di pianura, ma anche quelli piemontesi e lombardi con nomi diversi ed usi di poco differenti, avevo e consisteva nel rumoroso invito fatto nei campi la notte della prima domenica di marzo per svegliare la primavera…Falò e baccano fatto di pendole e campanacci lungo le terre ancora brulle ed umide dell’inverno.
Quest’anno la primavera è arrivata in anticipo. Scoppiata dopo una quindicina di giorni di freddo artico. Un balzo di temperatura nel volgere di due tre giorni. Dai -10 nottirni si è passati ai +18 gradi diurni. Il 24 febbraio eravamo a lavorare in campo con indosso una sola maglietta a maniche corte di cotone. E si sudava.
Abbiamo tolto il tessuto non tessuto. Abbiamo cominciato a smuovere la terra per preparare la semina. Tra venerdì e sabato abbiamo seminato piselli, fave, spinaci, insalata. Tutto il fretta perchè le previsioni del tempo segnavano pioggia di domenica…. Pioggia!!!! quest’inverno la pioggia caduta è stata veramente poca. Si parla già di siccità e di emergenza idrica sia in montagna che in pianura…. ieri Carlo mi diceva: mai visto il Sile così basso…. Questo è l’incubo che ogni tanto appare nei miei sogni ad occhi aperti… mi chiedo cosa potrebbe essere una primavera e un’estate con poche pochissime piogge…
Sono incubi… poi magari sarà una primavera piovosa… magari!
Fave. Non appartengono alla nostra tradizione… per questioni climatiche… Comunque la fava è un ottimo “sovescio” mal che vada lo potremmo usare semplicemente come apportatore di azoto alla terra.
piselli. Lo scorso anno mi hanno fatto dannare… li ho piantati tre volte. Quest’anno saranno bellissimi perchè ho parlato personalmente ad ogni seme. Ho raccontato loro storie di crescita e di sviluppo oltre ogni ragionevole attesa. Ho inculcato loro l’orgoglio di essere dei grandi produttori di ricchezza… spero che si siano convinti che l’uscita dalla crisi dipenda da loro…. a volte i piselli ci credono…
Spinaci… Ne ho lasciato cadere un po’ in una terra soffice ed appena smossa… se fossi uno spinacio sarei sicuramente felice… e poi ieri…. una leggera pioggerellina di prima mattina.. perfetta.. Ripeto: se fossi uno spinacio sarei quasi già pronto per essere colto… E invece no, sono solo uno con la schiena dura come ii cemento… non è facile di punto in bianco passare due giornate di seguito a seminare piegati come un giunco (la similitudine con il giunco risulta particolarmente calzante con il mio esile fisico).
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