soffocamento da burocrazia

Nella nostra vita moderna ci sono problemi che ci sovrastano a tal punto che temiamo che il cielo ci cada sulla testa.

La crisi ambientale, la crisi economica, la crisi politica… tutto ci sovrasta con un peso difficile da percepire perchè non è solo un peso “fisico” ma è perfino metafisico, ansiogeno e sconosciuto. Aleggia attorno a noi, sopra di noi.

Facciamo di tutto per ignorarlo. Abbiamo problemi  di cementificazione del nostro territorio? ebbene, in un gesto scaramantico e di sfida contro la cementificazione le nostre amministrazioni proseguono nel voler trasformare il territorio: una bretellina qua, un centrino commerciale di là, una autostradina da una parte, una lotizzazioncina da un altra… tutta una cosa delicata e tranquilla allo scopo di esorcizzare questo incubo della cementificazione… d’altronde ci sta la Siora Crisi e in tempo di crisi anche una nuova mega lotizzazione come Veneto City è oro che cola…

perchè poi non è detto che sia tutto vero… C’è chi nega l’esistenza delle modificazioni climatiche e chi non crede che i rifiuti siano poi un così grave problema… anzi. Lo sapete che i rifiuti sono una grande risorsa? possiamo bruciarli o riciclarli… siamo bravissimi, pieni di idee e creatività.. Gli imballi, le plastiche, i pet i pvc… tutte risorse.

Ma chiudiamo questo infinito libro di recriminazioni e andiamo a vedere come il Monti Mario viene incontro alla sburocratizzazione del nostro paese.

Si sa che la burocrazia è un male tipico dell’Italia e di gran parte delle nazioni piuttosto in declino e in mano ad una buona corruzione. Noi possiamo dare la colpa all’Europa, alle congiunzioni astrali, alla complessità della vita moderna, a quello che ci pare, ma in fatto di aggravamento della burocrazia siamo decisamente bravi perchè ogni “riforma” non fa che affermare dei principi che poi subito smentisce nella pratica.

Dal  primo novembre è entrato in vigore l’articolo 62 del decreto sulle “liberalizzazioni“. E che dice ‘sto articolo? la faccio brevebreve.  Dice: tu che commerci in prodotti agricoli e facilmente deperibili, sia che tu sia un agricoltore, che un grossista o un venditore al minuto, devi avere un contratto scritto per poter vendere.. un contratto scritto tra le parti… Questo contratto, ovviamente, dovrebbe essere una norma di tutela per il contraente debole, il piccolo produttore agricolo, il piccolo venditore… tra l’altro, sempre a tutela del contraente debole, il debitore deve pagare entro 30 giorni… poi scattano le penali. E se non ci sta il contratto scritto? Beh, semplice! La Guardia di Finanza ti può dare una multina minima di 5.000 euro massima di 500.000 euro.

Certo che uno nemmeno se lo immagina come poi le cose vadano realmente a finire… Dunque noi piccoli produttori che non sappiamo ne leggere ne scrivere, ci vedremo costretti a fare contratti a destra e manca… se vendo ad un ristorante devo mettere in piedi un sistema burocratico mica da niente…. i miei uffici lavorano 24 ore al giorno a fare prezzi, scrivere contratti settimanali e via dicendo….il personale è stressato e ricorda i bei tempi in cui con una telefonata si risolveva tutto…. – ciao. Come va?… senti, ti chiamo per dirti che la fattura n. xx pe la pago tra 15, 30 giorni… è un problema? – oppure ricevevi una telefonata: Ciao Marco, mi potresti pagare la fattura xx perchè ho bisogno di soldi…- e tutto scorreva bene. PErchè in tutti questi tre quattro  anni di vita di Donna Gnora non ho mai avuto grosso problemi a mettermi d’accordo con venditori e compratori… ora ci metto di mezzo un contratto scritto… ossia tempo in più che vado a perdere per niente.

Penso invece che chi ha veramente problemi da questa norma di “liberalizzazione” non riceverà grandi benefici. Lo strumento per cui il “mercato” ossia chi tiene le reali leve della grande distribuzione si basa sulla sproporzione di forza tra l’acquirente (grande) e il venditore (piccolo). E qua non c’è storia. Ci puoi mettere tutto il formalismo che vuoi, codicilli, pandette, contrattini scritto ed orali. Ma tutto questo non cambierà assolutamente la sproporzione e la capacità di ricatto che il  grande distributore ha nei confronti del produttore.

Il governo dovrebbe agire sulla filiera del mercato. Dovrebbe decrementare la grande distribuzione, la movimentazione delle merci lungo le autostrade, creare molti più mercati all’ ingrosso distribuiti sul territorio, incrementare la piccola distribuzione locale, cioè dovrebbe fare esattamente il contrario di quello che sta facendo…. ossia di quella che è la realtà.

E non sapendo cosa fare, ad un problema reale si dà una risposta in termini burocratici. Che andrà ancora ad aumentare i costi per il piccolo. E a problema si aggiunge problema… e intanto il cielo ci sta cadendo sulla testa… ma Monti saprà come fermarlo! una bella leggina che imponga al cittadino l’uso di elmetto tattico anti-cielo opportunamente omologato dal ministero….