da un toponimo…

Il mio interesse per il turismo è stato inizialmente tutto “culturale”. Una sorta di gioco infantile che deve attraversare la mente di chi, frequentatore del bar Sport, è abituato a dare consigli gratuitamente a tutti. Questo vezzo di avere le idee geniali e enunciarle prima di tutto a se stessi con forza e passione rappresenta è la caratteristica del so-tutto-io, caratteristica che contraddistingue circa il 73,51% della popolazione italica. Si tratta di un dato aggregato composto da un paniere complesso, suddiviso per età e per sesso. Ad esempio in campo calcistico tra i maschi il grado di so-tutto-io e di io-farei-così arriva attorno al 89,16% (il rimanente 10,84% è costituito da maschi che non si interessano al calcio e maschi totalmente disabili) Ma lasciamo perdere la statistica.

Dunque seguendo le mie idee preconcette, suffragate da una totale ignoranza, sono andato avanti a pensare e creare castelli per aria. Questa caratteristica, che appartiene alla mia fase meditativa, viene ancora in parte recepita dai miei interlocutori che, a volte, mi guardano perplessi mentre espongo le mie teorie e le mie analisi. Io lo capisco. Sono certo che è così. Eppure qualcosa rimane.

Un giorno, mentre vagavo tra siti di turismo e immagini di borghi, campagne, colline, sono caduto dentro un offerta commerciale che reclamizzava, a pochi euri, un trullo con vista mare… Trionfo! Vado da Paola e dichiaro. Voglio un trullo! Mi guarda perplessa. Dietro a questo atteggiamento intravedo una piena adesione al mio progetto. E’ così, io e Paola abbiamo i sogni sincronizzati.

Coinvolgiamo Grazia, perchè lei è pugliese. Sebbene abiti a Roma non disdegna di passare le sua ferie nel suo paese d’origine. Passano i mesi e nel frattempo mi dimentico del trullo fino al giorno di settembre in cui Grazia si fa viva e mi dice:”ho passato tutta l’estate nella ricerca di un trullo… ho trovato qualcosa che mi piace molto. Sei ancora dell’idea di prenderlo, perchè altrimenti lo prendo io…. Facciamo che lo prendiamo assieme…. E’ fatta. Scendiamo in puglia per il contratto a dicembre… è passato un anno da quella mia voglia di trullo e senza fare nulla ecco che la cosa si concretizza….

il trullo sta in località “donna gnora”. Donna nera? Signora nera? Madonna nera? Alcuni dicono che è termine spregiativo. Essere figlio di donna gnora non è un complimento. Così mi hanno spiegato. Io invece penso che la, in quella campagna meravigliosa abitata da olivi secolari che sembrano del totem di divinità rupestri che incutono grande rispetto e perfino devozione, sia abitata un tempo una donna nera, forse arrivata là a seguito di saraceni invasori e si sia stabilita in agro di Ostini, coltivando erbe officinali, cuocendo ricette deliziose e piccanti, seccando fichi e mandorle … e di tutto questo facendo dono a chi passava, bello o brutto che fosse, povero o ricco , uomo o donna, giovane o vecchio. E di tutto questo è rimasto un ricordo nel nome della località e nella bellezza del luogo.