A proposito del precedente post. Qualcuno lo ha letto come una sorta di protesta da parte nostra o di rimprovero severo: così non si fa! Non si chiedono cambiamenti alla cassetta, non si critica il direttore, non si parla al conducente, non si questiona sulla qualità del prodotto e non si critica peso o composizione della nostra cassetta. Prendere o lasciare!
Ecco, esagero, perchè personalmente amo il paradosso e perchè ho sempre una vena ironica che a volte viene fraintesa o mal interpretata. Me ne scuso con chi prende le cose “sul serio”… Io cercavo un pretesto per ribadire la “mission” aziendale: portare sulla vostra tavola prodotti freschi, sani, stagionalità, a prezzi contenuti facendo un po’ di “cultura” e un po’ di “coltura” e soprattutto porre un freno alla grande distorsione del “mercato”. Filiera lunga… produttori strozzati … prodotti sempre più cimici (pardon: volevo dire “chimici”) e sempre meno naturali eccetera eccetera.
Porri. mentre ieri li raccoglievo andavo con la memoria ai giorni in cui li stavamo trapiantando… era un caldo che batteva in testa… e ricordo Giulia e poi Giovanna e poi Paola che in momenti diversi ci hanno lavorato piantando quelle lunghi file ed era l’inizio di luglio….ora sono pronti… alcuni sono venuti grossi altri sono rimasti piuttosto piccoli… perchè? non lo so… forse in alcune zone si è lavorato di più di zappa… dando alla radici un terreno meno duro…La zappa! quasi quasi mi manca!
Finocchi. La maggior parte di quelli che mettiamo nella cassetta vengono da Adriano. Altri ce li fornisce Rudy. Io, invece , non li ho nemmeno piantati… Non so perchè, ma constato una strana “selezione” che si rifà ai miei gusti… non sono particolarmente affezionato ai finocchi anche perchè, gli anni in cui li mettevo nell’orto di casa, li ho sempre visti soccombere alla prima gelata…(quest’anno avrebbero retto parecchio). Qualcuno ha osservato che sono “troppo” perfetti. Però devo dire che quest’anno vengono così… piuttosto grandi e belli… per contrasto io preferivo quelli “sottosviluppati” che vengono allungati e stentati ma che al forno sono ottimi…
Piove. mi sembra di essere dentro “Blade runner“… quel filmetto che ogni volta che lo nomino mi viene voglia di andare a rivedere… Quella ambientazione mi è rimasta in memoria (nel disco fisso della mia testa) come una delle più veritiere rappresentazioni del futuro… cieli sempre grigi… pioggerellina incessante… gente di ogni specie ovunque, cibo di strada e caos, insegne luminose e caos… “ho visto cose che voi umani….”
Paesaggio ed acqua. In due righe e con una buona approssimazione. Il paesaggio della nostra pianura padana è letteralmente sconvolto da capannoni condomini villette fabbriche strade… Quello che sorprende non è tanto il fatto che tutta ‘sta “roba” ci sia, quanto il disordine…. la confusione con cui il nostro territorio è costruito… Ma il “paesaggio” della nostra pianura era legato indissolubilmente all’attività agricola perchè quello che dovettero vedere sia i barbari che i viaggiatori dei secoli passati e che tanto colpì la loro fantasia era questo connubio tra natura ed attività umana… il paesaggio della nostra pianura doveva essere veramente sorprendente tra filari di alberi, fossati, campi ordinati ed angoli selvaggi..Forse non rivedremo mai più uno cosa del genere ora che l’agricoltura vuol dire solo “agroindustria” e dove sempre di più senti che gli “anziani” cessano la loro attività e nessuno pensa di continuare…. al massimo mais…. mais… mais…
ma poi perchè ad ogni pioggia “andiamo sotto? ma perchè non c’è più il lavoro costante e umile dei contadini che manutengono fossi e canali…
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