l’Italia e la pastasciutta

come riporta Terra Nuova  nell’articolo qui linkato, gran parte della nostra pasta è prodotta con grani provenienti da paesi extraeuropei.

Anche una parte della pasta italiana è prodotta in paesi esteri.

Raccontano che il sistema di produzione della pasta si talmente rapido che il grano macinato esce dai mulini industriali a temperature altissime (e già qua la farina “si stressa”)…. poi il processo di pastificazione industriale è tale che le trafile da dove fuoriesce la pasta si surriscaldano per l’atrito e diventano perfino incandescenti e poi, infine, l’essiccazione: le camere di essiccazione lavorano in assenza di una qualsiasi umidità riducendo il processo di asciugatura della pasta talmente rapido e veloce che dura pochi secondi…

ma quello che è un dato abbastanza “costante” è la qualità del grano con cui si fa la pasta: frumento duro prodotto in prodotto in canada o america o russo… Grandi estensioni monoculturali, assenza di rotazione nella produzione, grandi quantità di fertilizzanti, antiparassitari, conservanti. Una produzione industriale che non consente incertezze ed imprevisti.

Quando vado nei mercatini a “proporre” la nostra pasta di saragolla, fatta in piccoli poderi con metodi tradizionali, senza uso di pesticidi, di concimo chimici e quant’altro, l’obiezione che mi sento rivolgere molto spesso riguarda il prezzo… troppo cara! E’ vero se mediamente un pacco di pasta da mezzo chili costa un euro, la nostra costa quasi tre volte tanto… Però la nostra pasta deve essere messa in relazione nno al pacco di pasta normale, ma a quella marchiata kamut… perchè, in buona sostanza, le caratteristiche del grano sono  del tutto analoghe. tra “triticum polonicum”  e “triticum bulgaricum” non esiste differenza, se non storica. Raccontano la storia di come questo grano che era quello prodotto già 6000 anni fa dagli egizi è arrivato fino a noi, allargando progressivamente la propria area di coltivazione. E se a noi è arrivato attraverso popolazioni nomadi di provenienza bulgara o rumena poco importa. La sostanza del seme era la stessa.

Questo grano ci da meno della metà di produzione rispetto ai grani attuali. Però ci da anche un sapore migliore e più proteine. Non ci dà intolleranza alimentare e non gonfia. Non ingrassa. C’è chi avendo sostituito la pasta normale con la nostra è dimagrito. perchè diversa è la composizione del grano e difersa è l’assimilazione del nostro corpo…

Eppure costa troppo.  Tra un piatto di posta normale di supermercato e un piatto della nostra pasta ci stà la differenza di 2 sms, ma vuoi mettere? rinunciare a due sms?