Episodio 2: Rio Selva – dal sud vedo il nord

Il blog a puntate per scoprire chi sta dietro OltreConfin

 

Nella piattezza della pianura padana, tra tangenziali, soprelevazioni, rotonde, svincoli, zone industriali e campi di mais, capita, a volte, di incontrare angoli deliziosi. Uno di questi è Rio Selva, un agriturismo, fattoria didattica, cohousing, orto, luogo di incontro e di dibattito.

E’ una piccola azienda a conduzione familiare che di Oltreconfin è un po’ il cuore pulsante.

É un cuore che qualche volta ha qualche accelerazione di troppo, una leggera tachicardia dovuta all’eccitazione, ad una lotta contro il tempo dove prevale il voler fare sul fare, ma questo è il giudizio di un anziano la cui massima aspirazione è quella di starsene seduto al sole a contemplare la campagna….

Rio Selva è un bellissimo posto per meditare: tra acqua, terra, cielo, grandi alberi e quiete. E’ un luogo che vi invito a visitare perché ne vale veramente la pena.


Non ho avuto modo di parlare molto con Francesca e mi riservo di farlo in un prossimo futuro.
Invece con Domenico mi capita di parlare anche se spesso la nostra conversazione si interrompe perché il mio interlocutore deve fare questo, quello e quell’altro. Domenico è un iperattivo.
C’è in lui una costante tensione al fare, a non risparmiarsi, al non tirarsi indietro. E’ il suo carattere e l’idea che mi sono fatto di lui mi viene confermata dalla sua narrazione.

Seduti tranquillamente gli chiedo: raccontami la tua storia, e lo lascio parlare.
Certo, io non sono un cronista fedele, tendo ad una narrativa leggermente deviata ma, credetemi, in questo caso sono abbastanza fedele alla storia.

Fresco di maturità si iscrive ad architettura a Venezia. Segue un corso di laurea che ha a che fare con l’urbanistica, i paesi in via di sviluppo, la compatibilità ambientale… si interessa particolarmente all’ Africa. Fa qualche esame, ma si guarda intorno. Conosce alcuni ragazzi africani. Il loro racconto è un tantino diverso da quello che sente all’università.
Prende un aereo e tutto solo e senza contatti raggiunge un piccolo villaggio del Mozambico.
Mi ricorda Into the Wild.
Torna in Italia, altri esami e un crescente malessere.
Torna in africa. Sei mesi, poi torna su, poi torna giù.
Mi ricorda Mission. Ma anche Goethe.
..Ed è Burkina Faso, ed è Senegal..
Vive in piccoli villaggi, lavora con la gente del posto, coltiva miglio e vive di niente.
Ma guarda e pensa.
Ed ecco la frase sibillina:
“ad un certo punto ho cominciato a guardare il nord del mondo dal sud del mondo”.
Non so interpretare la cosa, la intuisco.
Non si tratta di tornare nel paese della cuccagna, ma è certo che il nord deve cambiare


Domenico in campo Domenico in campo[/caption]

Nel tornare in Italia, in una qualche tappa del viaggio, incontra una giovane antropologa.. è un incontro casuale e breve che dopo qualche anno dopo si consoliderà dalle parti di Mogliano Veneto dando vita a Rio Selva e a due bambinetti.
Ma appena tornato alla civiltà si ripresenta ad architettura dove chiede la tesi. Il professore, che è un fine psicologo, gli propone una bella tesi sulla realizzazione di un villaggio turistico in Vietnam.
Ma non è quello che mi interessa – dice il nostro.
L’altro, dall’alto della sua visione del mondo, sostiene l’importanza dei villaggi turistici. …Ciao!

Più o meno siamo verso il 2011. Per alcuni anni Domenico fa il wwoofer (che altro non è che una sorta di baratto tra un giovane viaggiatore che ottiene un soggiorno in cambio di ore di lavoro..)
Conosce e si fa conoscere, organizza iniziative e cerca di creare da sempre una rete tra i produttori.

Dal 2015 trova un punto d’appoggio nell’agriturismo Rio Selva, assumendo infine, insieme a Francesca, l’intera gestione dell’azienda.
..E continua a farne una e pensarne cento!

 

testo di Marco (Donna Gnora)